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L'editoriale

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di Maurizio Belpietro

Eleonora Crisafulli
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È un peccato che il programma di Michele Santoro sia sospeso. Anzi, diciamolo chiaramente: è un errore. Se Annozero fosse in onda ve l'immaginate che puntatona potremmo vedere giovedì?  Già mi prefiguro  il titolo che il conductor di Rai2 avrebbe potuto scegliere: “No Gianpy, no party 2, la vendetta”, ovvero la storia vera e mai raccontata, per lo meno in tv, di ciò che accadeva in Puglia all'ombra della giunta Vendola. Altro che Patrizia D'Addario nel lettone di Putin: a Bari c'era un sistema per spartirsi gli appalti della Regione in campo sanitario e c'erano politici che in cambio di decine di migliaia di euro e qualche ragazza tra le lenzuola garantivano adeguata copertura all'appropriazione indebita. Qualcosa per la verità si era intuito anche nei mesi scorsi, ma le telecamere del programma della pregiata copisteria giudiziaria Santoro-Travaglio non si erano accorte di nulla. Anche il primo ottobre dello scorso anno, quando Annozero ospitò la «madre di tutte le escort», era risaputo che dietro alla vicenda con cui si cercava di coinvolgere Berlusconi per l'incontro con la D'Addario, c'era tutt'altro e vi erano invischiati i colonnelli di D'Alema in Puglia. Ma ciò nonostante la puntata, intitolata appunto “No Gianpy, no party”, era scivolata via raccontando solo i dettagli della serata  con il presidente del Consiglio.  Durante la trasmissione avevo provato a spiegare che il nocciolo della questione era altro e che attirati dai mugolii delle intercettazioni gli inviati di Santoro si erano persi la parte vera della storia ovvero le conversazioni in cui alcuni signori si accordavano per convincere certi medici del Policlinico di Bari a prescrivere accertamenti non necessari e anche interventi invasivi. Ma Santoro e compagni erano parsi poco interessati  a tutto ciò e avevano preferito continuare a spiare dal buco della serratura le cene di Palazzo Grazioli. Affetti da vouyerismo televisivo, conduttore e compari si erano evidentemente distratti, perdendosi il ruolo giocato nell'inchiesta barese dal numero due della giunta Vendola, Sandro Frisullo, leader della corrente dalemiana e anche da Alfredo Tedesco, assessore alla Sanità, indagato e subito eletto al Senato. Fossero stati più attenti, avrebbero potuto raccontare qualcosa di più intrigante dei resoconti sessuali della D'Addario, lasciando senza veli non un'escort, ma la sinistra pugliese. Certo sarebbe stato interessante ascoltare la docufiction, genere in cui Michele è maestro, tutta incentrata sulle intercettazioni in cui si gettano le basi per appalti milionari oppure quelle in cui ci si mette d'accordo per impiantare protesi a chi non ne ha bisogno. Si sarebbe potuto sceneggiare l'arrivo di qualche elegante signorina dentro il palazzo della Regione oppure, come ha raccontato Gianpy Tarantini, la consegna mensile, a un distributore di benzina, delle buste da 12 mila euro per il vicepresidente della Puglia. Di sicuro sarebbe stato un bello spettacolo e un'interessante puntata. Comunque Santoro e compagni  possono rimediare. Il 25 a Bologna lui e Travaglio metteranno in scena una punta speciale prima delle elezioni. La dedichino a Frisullo e ai guai dell'ex sindaco felsineo Flavio Delbono: se c'è bisogno, le intercettazioni, gli ordini di custodia cautelare e gli atti d'indagine li forniamo noi. Così nessuno potrà accusare Annozero di essere una trasmissione che ce l'ha solo e sempre con Berlusconi. Siamo fiduciosi. Chiamate.

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