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Scontro Letta-Meloni: ecco i dati Istat sulle violenze degli stranieri

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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La verità fa male, si sa, ma fa molto peggio la negazione, anche perché di questa ne devono fare le spese persone innocenti.

Per questo motivo, prendendo spunto dallo scontro fra Giorgia Meloni ed Enrico Letta sullo stupro di Piacenza, oggi abbiamo deciso di far parlare i numeri raccolti dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)  dai quali risulta che, in Italia, gli immigrati sono 4,6 volte più “attivi” degli italiani dal punto di vista delle aggressioni sessuali.

Purtroppo è l’implacabile realtà matematica che emerge dai dati ISTAT relativi al 2020, l’ultima ricerca disponibile nella quale gli autori di questi odiosi delitti, italiani e stranieri, sono divisi per cittadinanza e percentuali. 

Innanzitutto abbiamo che su un totale di 4509 stupri denunciati in Italia, 1848 sono stati commessi da stranieri. Questi, che a fine 2020 erano l'8,7% della popolazione residente, hanno quindi commesso il 41% degli stupri.

Ma visto che poi alcuni, come Open, obiettano che “non si considerano i turisti”, sappiamo, grazie ai dati Istat, che le violenze sessuali commesse da cittadini  del primo mondo, quindi turisti provenienti da Usa, Germania, Francia, Uk, Canada, Spagna, corrispondono a un totale di 37 violenze, ovvero solo al 2% degli stupri attuati da stranieri.

Ci rimane, così, la percentuale “netta” di stupri da parte di immigrati: 1811, pari al 39% del totale.

Facendo i conti, l’aritmetica impietosa conferma, quindi, che un immigrato in Italia risulta persona statisticamente 4,6 volte più “sex offensive” di un cittadino italiano.  C’è poco da discutere.

Ma i dati Istat rivelano anche, all’interno della popolazione immigrata/extracomunitaria, le percentuali appartenenti a ogni nazionalità.

Così abbiamo che, fedeli a quella tradizione di cui gli italiani fecero le spese per la prima volta nel 1944-‘45, con i goumiers di de Gaulle, al primo posto ci sono i marocchini, con 248 denunce.

Seguono a ruota i rumeni con 229. Poi i nigeriani: 114; i tunisini: 103; pakistani: 97; albanesi: 86; egiziani: 67; senegalesi e peruviani a pari merito con 45, i 33 dei cittadini dello Sry Lanka più minutaglie varie da Macedonia, Moldavia, Sudan etc.

Immigrati marocchini e rumeni, in Italia, sono dunque i più “operativi”: insieme totalizzano più di 1/4 di tutti gli stupri stranieri, esclusi i turisti: il 26,34%.

I fatti certi sono, quindi, che l’immigrazione accettata o favorita soprattutto dai governanti di sinistra o imposti dall’Unione europea mette a rischio la popolazione femminile presente in Italia con percentuali pazzesche.

Quindi, procedendo ancora con il desueto, banale metodo logico, se alle prossime elezioni si affermeranno partiti politici con posizioni “accoglientiste”, questa tendenza si accentuerà e altre donne sconteranno questi intollerabili abusi.

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