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"Tar", una Cate Blanchett straordinaria (e candidatissima all'Oscar)

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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TAR
Al cinema. Con Cate Blanchett, Nina Hoss e Noemie Merlant. Regia di Todd Field. Produzione Usa 2022. Durata. 2 ore e 28 minuti

LA TRAMA
Lydia Tar è una famosa direttrice d'orchestra. Da vari anni è la signora e padrona della Berliner, uno dei più importanti complessi del mondo. Sa di essere arrivata in cima (la prima donna a dirigere a quei livelli) ed è presa dall'angoscia ricorrente di dover cadere da un giorno all'altro. Difatti cadrà (finirà a dirigere nel Sud Est asiatico). A causa soprattutto della sua pasticciata vita sentimentale (un vecchio amore che finisce, uno nuovo di cui Lydia perde presto il controllo).

PERCHÈ VEDERLO
Anzitutto per la straordinaria performance di Cate Blanchett (candidatissima al premio Oscar, se non glielo danno sono da ricoverare). Cate più che interpretare il film  lo abita, intasa ogni scena (tra i momenti alti una lunga intervista, la più lunga mai vista in film). E dirige veramente. Una padronanza, una precisione di gesti da far invidia a Muti e Chailly.

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