È un campionato piuttosto dimesso rispetto al precedente, se si considera che all’undicesima giornata sono stati segnati 58 gol in meno rispetto a un anno fa e il capocannoniere è un centrocampista, Calhanoglu con 5 reti. Si potrebbe quasi dire che il campionato è incerto per la mediocrità di tante squadre. Il Napoli crolla a Bologna, un Milan ingenuo si fa rimontare due gol dal Parma, l’Atalanta perde 3-0 in casa con il Sassuolo. Di bassa qualità anche lo 0-0 del derby tra Juventus e Torino. Molto bene invece Intere Roma. I giallorossi battono l’Udinese 3-0 e salgono al primo posto, appaiati a quota 24 con l’Inter, che si è imposta per 2-0 sulla Lazio, facendo valere la sua classe superiore.
Nel post-partita Gasperini ha ringraziato il pubblico romanista che crede nella squadra e fa bene a sognare in grande. I tifosi rispondono: «Date un centravanti a questo allenatore». Chivu invece fa parlare i risultati della sua squadra, gli bastano gli elogi di tutti quelli che considerano l’Inter tra le più forti o addirittura la più forte. Dal canto suo Sarri ha evidenziato quanto sia difficile giocare a San Siro quando sei già in svantaggio di un gol dopo pochi minuti. Inoltre lamenta la mancanza del centravanti, mentre secondo noi alla Lazio manca qualcosa in più di un attaccante e l’attuale classifica lo dimostra.
Meno accattivanti le dichiarazioni rila sciate da Conte subito dopo la sconfitta a Bologna. Ricordando lo scudetto vinto da Spalletti e il decimo posto nel campionato successivo, Antonio ha esordito dicendo che o lui sbaglia qualcosa o qualcuno non vuole capire. Il tecnico ha bocciato la prestazione di tutti e si è poi lasciato scappare una frase sibillina: «Non ho nessuna intenzione di accompagnare il morto».
Nel gergo di Conte deve intendersi come un avviso ai naviganti: la squadra deve svegliarsi, anche perché al momento il Napoli ha un solo punto in più di quello di Garcia. La classifica non è ancora preoccupante, ma le prestazioni sì, per cui la squadra deve darsi una scossa per evitare una stagione deludente. Al contrario è felice Italiano per la grande prestazione del Bologna, che ha sviluppato un gioco di alta intensità e qualità, portandosi a un solo punto dal Napoli e a -3 dalla vetta.
Spalletti dopo il brutto 0-0 nel derby ha detto a chiare lette che «chi non si sente da Juventus lo dica»: tutti zitti, compresi i tre nuovi attaccanti acquistati in estate che complessivamente hanno messo a segno un solo gol in undici giornate. E quel silenzio è stato sicuramente la miglior risposta dopo il deludente spettacolo visto in campo. Per ora la cura Spalletti non si vede, magari si intravede, ma senza dare i frutti sperati. «Siamo stati dei polli a farci rimontare due gol», ha invece dichiarato Allegri dopo il 2-2 in casa del Parma.
L’allarme lanciato da Massimiliano serve a evidenziare le troppe distrazioni, nonché la superficialità che caratterizza il suo Milan quando incontra squadre di bassa classifica. Magari i rossoneri vanno in campo ritenendo l’avversario una facile preda, mentre di facile nel calcio non esiste niente e per vincere occorre sempre correre e sudare. Giusto quindi bacchettare i responsabili per essersi assentati, con la testa e con le gambe, dalla gara per circa mezzora, affinché ciò non si debba più ripetere.