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Chiara Ferragni a Sanremo? Dopo l'annuncio di Amadeus... uno strano caso in famiglia

Ivan Rota
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Non c’è due senza tre e dopo 365 Giorni e 365 Giorni Adesso, è in arrivo I Prossimi 365 Giorni. Poche ore fa Michele Morrone e Simone Susinna  hanno annunciato il terzo capitolo della saga polacca. Logicamente anche nel terzo capitolo sesso a volontà.

Dopo l’annuncio che Chiara Ferragni condurrà con Amadeus la prima e l’ultima serata del Festival di Sanremo, Francesca Ferragni, ovvero una delle due sorelle dell’imprenditrice, ha partorito.“Benvenuto al mondo Edoardo, ancora non riusciamo a credere che ti abbiamo fatto noi”, ha scritto sui social Francesca, vista anche nella docu-serie Prime Video The Ferragnez, a quanto pare in produzione con la stagione 2.

Un’altra chimica artistica all’Isola dei Famosi. La “famosa” Estefania Bernal ed Edoardo Tavassi passano molto tempo insieme e lei sembra molto interessata al fratello di Guendalina Tavassi. La regina dell’Isola Carmen Di Pietro ha detto a Mercedesz Henger “innamorata” di Edoardo:“Guardala come si avvicina e fa le cose quella. Secondo me non è normale che fa così te che dici? Ogni volta che lui va in acqua lei lo segue. Prima non faceva queste tarantelle e ora è sempre azzeccata a lui. Questo non mi piace, è comunque il tuo ragazzo”. Giá tutto finito: i due non sono più all’Isola. 

Ieri sera a tornare in Italia sono state Estefania Bernal e Pamela Petrarolo che hanno perso durante il televoto flash contro Nick “cugini di campagna” Luciani. Nicolas Vaporidis piange perché Edoardo Tavassi ha dovuto abbandonare l’ Isola caus problemi di salute:“Fantasticavamo sul finire l’esperienza insieme, sul buffet dell’hotel e sul volo di ritorno, è una persona speciale”. Il tatuato Luca Daffrè é leader. Al televoto di nuovo Mercedesz Henger e Nick Luciani.
Mentre Edoardo Tavassi abbandonava l‘Isola dei Famosi 2022 Carmen Di Pietro si é messa a piangere dicendo di essere stata la causa dell’infortunio (lesione dei legamenti del ginocchio) del suo amico che l’ha poi calmata dicendole: “Prima o poi dovevo uscire dall’Acqua”. Poi, subito ripresasi “the queen” si é improvvisata veggente e si é cimentata nella lettura della mano dei suoi compagni d’avventura e (a distanza) di Ilary Blasi, Vladimir Luxuria e Nicola Savino 
Lory Del Santo a proposito di Matia Laura “Brosio” De Vitis a Isa e Chia :” Sai cosa mi ha detto Maria Laura? Non è stato registrato ma una volta eravamo vicino al fuoco e fa guarda c’è Alessandro (il figlio di Carmen Di Pietro), sta facendo il bagno!”. E’ lì da solo, senza telecamere… Senti, cosa ne dici se vado lì e gli dico ‘Dai Ale in fondo conviene anche a te se facciamo questa storia. Lo capisci che funziona televisivamente, così andiamo fino in fondo nel programma.” Ma che spontanea…
Dal 7 all’ 11 febbraio 2023 la nuova edizione del Festival di Sanremo: la prima co-conduttrice di Sanremo sarà Chiara Ferragni. Ad annunciarlo Amadeus, al Tg1. Ferragni presenterà la 1ª e l’ultima serata del Festival. Per le altre serate si parla di altre Influencer  , Amadeus vuole in festival “gggiovane”.

Vi Ricordate di Roberta Ruiu? É stata la leader delle Lollipop che per alcuni anni con le loro canzoni fecero il botto. Ora é una elegante socialite che non manca nessun evento importante. A uno di queste ha conosciuto il miliardario Elias Sacal che in Spagna é sempre al centro del gossip anche per la sua relazione con l’ex modella Mar Flores. Roberta vola in altro, altro che “down down down” come cantava…
Inviato spesso “pestato” di Striscia la Notizia e ora al timone di Paperissim Sprint, Vittorio Brumotti appare alquanto  cambiato in viso. In molti si chiedono se abbia ricorso alla chirurgia estetica. Se confrontate le foto di pochi anni fa con quelle di oggi potete darvi una risposta.

Non si contano più quelli che si candidano, oltre venti nomi ufficiosi per il cast del Grande Fratello Vip. Altre persone scrivono sull’ IG di Alfonso Signorini di farli entrare nelle casa perché senza lavoro manco il conduttore fosse un centro di collocamento. Ora spunta il nome del primo concorrente “ufficiale” ovvero Guendalina Canessa. Se fosse vero, poca fantasia: ha già partecipato al GF 7. Ma perché, a questo punto, non chiamano Gegia e Luciana Turina?

Tekemaya, drag queen da anni nel mondo dello spettacolo, ha partecipato a The Voice of Italy 2018 dove ha stregato Al Banolasciando il segno nel cuore di pubblico e giudici. Origini salentine, un talento che arriva dritto al cuore e la passione per il canto e per i colori, ora lancia il tormentone estivo Para Ti con la partecipato di Vladimir Luxuria…
Si scomodati tutti per il concerto di Cris Gorgone, il mitico sassofonista di Mika, in compagnia di Daniele Gorgone al piano e Alessandra Sulpasso voce al Sushi Jazz Versilia. Ospite di Madame Betty, dj e patron del locale, anche il grande regista Alfonso Cuaron che proprio in questa piazza di Tonfano dovrebbe girare alcune scene del suo nuovo film.

Rossana Orlandi riceverà il prestigioso Compasso d’oro alla Carriera 2022: un rinonoscimento dovuto a una delle più grandi galleriste italiane e scopritrici di talenti . Orlandi  a Milano é una istituzione e il suo “fiuto” nel cercate novità e artisti emergenti non ha eguali.

Alla Notte Bianca di Fiumicino la proiezione dell’opera di Filippo Soldi “NOI SIAMOALITALIA – Storia di un paese che non sa piùvolare”.

La scelta narrativa di Filippo Soldi è chiara e lucida: <<Non so se abbiamo l’assassino, però, anche i cialtroni fanno i morti, mica solo gli assassini. Anzi, i cialtroni poi nemmeno si pentono>> è la frase pronunciata da uno dei protagonisti al termine degli studi suldossier Alitalia. Cialtroni senza scrupoli che l’hanno massacrata esaccheggiata senza nemmeno porsi il problema delle conseguenze delle loro azioni? Oppure lucidi assassini che da sempre hanno pensato di chiudere la compagnia di bandiera? Politici che hanno utilizzato la compagnia aerea italiana per le propagande elettoralidichiarando la “rinascita certa di Alitalia e dell’Italia” senza nemmeno pensare a quello che stavano dicendo? Oppure politici che avevano già deciso la fine di Alitalia e che, semplicemente, recitavano una farsa davanti ai cittadini?

Sabato, 25 giugno 2022, alle ore 21.30, durante la “Notte Bianca” di Fiumicino, alla Darsena sarà proiettato il docufilm “Noi siamo Alitalia - Storia di un paese che non sa più volare”. Alle 20.30 gli interventi del Produttore Alessandro Tartaglia Polcini, del Regista Filippo Soldi, del Sindaco di Fiumicino Esterino Montino, del Senatore William De Vecchis; del Deputato Stefano Fassina, delVice Presidente Emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena e del Docente dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca Ugo Arrigo.

Film imperdibile per capire, per avere risposte, perconoscere la verità.

Il 14 ottobre 2021 tristemente si chiude il capitolo della grande storia di Alitalia. Tra lacrime, rabbia e dolore, migliaia di operatori di terra e di volo perdono il lavoro. Tantissime le proteste e le grida dei lavoratori. Lamentele inutili per chi non voleva vedere, suoni sordi per chi non voleva ascoltare. La livrea che ha portato fama, vanto e onore, è stata cancellata. Per sempre! Le divise tanto ammirate in tutto il mondo per classe, stile ed eleganza, ormai sono solo un ricordo per tutti coloro che le hanno tanto osannate e per tutti quelli che l’hanno indossata come una seconda pelle: undicimila dipendenti. Una seconda pelle squarciata, lacerata, buttata via e abbandonata. Alitalia èsmantellata, demolita, abbattuta. Tutto questo, pezzo dopo pezzo, anno dopo anno, davanti ai nostri sguardi attoniti. Si è parlato di errori non paventabili del management. Di sbagli forse evitabili. Ci siamo chiesti se, invece, non erano scelte industrialiconsapevoli allo scopo di distruggere la compagnia aerea italiana? È un finale inesorabile e drammatico già scritto. L’amara attesa della cronaca di una morte annunciata. Una morte passata quasi nel silenzio. Il silenzio atroce di coloro che, tempo addietro, ne avevano scritto l’epilogo. Tutti gli italiani inermi e increduli di fronte alla spietata parola “FINE”… che nessuno mai credeva dipronunciare. Eppure il volo AZ 1586 Cagliari - Roma sancisce iltermine della vita della gloriosa compagnia Alitalia. Un trapassoche


doveva essere percepito come lento e inevitabile. Un’agonia cui solo la morte poteva porre fine. Ci siamo visti strappare un simbolo, scollare dal petto l’orgoglio italiano, giorno dopo giorno, e non ce ne siamo resi conto. E allora perché non porsi delledomande? Perché non provare a capire?

“Noi siamo Alitalia - Storia di un paese che non sa più volare” offre un punto di vista differente, ci sprona a capire. O, almeno, a cercare di farlo.Capire può essere per tutti noi il più grande attorivoluzionario?

L’opera, prodotta dall’Associazione Culturale Ticto, daAlessandro Tartaglia Polcini, in collaborazione con Own Air, e con il sostegno e il patrocinio del Comune di Fiumicino, racconta,con dovizia di particolari, fatti poco conosciuti degli ultimi anni della compagnia di bandiera italiana e del suo definitivo smembramento.

Il vincitore del globo d’oro Filippo Soldi, afferma: “Si dice che il diavolo sta nei dettagli. In questo caso, secondo me, il diavolo sta, invece, nella concatenazione degli eventi. Sono tanti fatti, di cuisiamo stati spesso informati. Singolarmente, però, questi fatti probabilmente non ci dicevano molto. Allora mi sono chiesto: per capire non dobbiamo forse metterli tutti insieme? Nella giustasuccessione?”

Ed è proprio mettendo in fila episodi e accadimenti che forse si avrà un quadro più chiaro della chiusura di quella che è stata uno dei più grandi asset del paese. Il docufilm di Filippo Soldi che racconta levicende dell’Alitalia - la settima compagnia migliore del pianeta - non è un sondaggio né si pone come un “j‟accuse”. Lo scopo èquello di sollevare dubbi, sollecitare riflessioni, rievocando i fattiaccaduti. Il documentario riporta la famosa “perfomance” dellehostess dell’Alitalia in Campidoglio (Roma), le cui immagini hanno fatto letteralmente il giro del mondo, momenti di altre manifestazioni, interviste e filmati di repertorio. Ed è proprio la concatenazione degli eventi, secondo le parole del regista, a far nascere domande. I lavoratori di Alitalia erano davvero dei privilegiati? Quanto hanno pesato i cosiddetti errori del management? C’è mai stata davvero, da parte della nostra politica, l’intenzione di “salvare” la compagnia di bandiera del nostro paese? Non c’è stata forse l’idea di affossarla?

Soggetto e sceneggiatura del docufilm, che verte sulle ragioni della definitiva chiusura della compagnia di bandiera Alitalia e di tutto quanto comporta, in termini di indotto, nel territorio nazionale, sono di Filippo Soldi, Maria Teresa Venditti, Annamaria Sorbo, Alessandro Tartaglia Polcini, le musiche sono di Alessandro Michisanti. A interpretare i quattro protagonisti sono gli attori Maria Carla Generali, Tania Angelosanto, Riccardo Livermore eLucandrea Martinelli.

Nella trama quattro giovani sceneggiatori, incaricati da una casa di produzione cinematografica, devono scrivere una docu-fiction sulla chiusura di Alitalia. I protagonisti iniziano la loro ricerca della verità attraverso la disamina dell’incandescente dossier Alitalia per far luce sui personaggi e le operazioni che hanno portato al disfacimento della compagnia di bandiera. Nessuno di loro, però, èin grado di capire le complesse questioni aziendali ed economiche che hanno condotto a questo risultato. Avviluppati dai loro stessi pregiudizi e sommersi da un’infinità di notizie, come possono far ordine in questo intricato ginepraio? Chiedono di incontrare degli esperti che possano far loro da guida: si avvicendano, così, i volti del giornalista de Il Sole 24 Ore Gianni Dragoni e di FabrizioTomaselli, uno dei fondatori del sindacalismo di base nel trasporto aereo, i quali, come il Virgilio dantesco, fanno luce su verità nascoste e chiariscono aspetti sapientemente e volutamente celati per anni.

“A dire il vero” - asserisce il regista - “volevo da subito che la parte di finzione risultasse tanto documentaristica quanto le altre. Per questo ho scelto attori che avevano esperienza di teatro (conRiccardo Livermore avevo già lavorato proprio a teatro). I materiali documentaristici, infatti, sono molto frammentari, sono un po’ come tante tessere di un mosaico. Le parti cosiddette di finzione volevo che avessero meno stacchi possibili: il tempo degli attori doveva coincidere con il tempo degli spettatori. Tutti e due fanno lo stesso percorso per cercare di capire”.

La lavagna su cui i quattro autori scrivono gli appunti di quella che sarà la loro sceneggiatura si presenta all’inizio come la “pagina bianca” di Mallarmè. Questo elemento scenografico, mezzoespressivo che aleggia quasi come protagonista, sarà lo sfondo di perplessità, dubbi e nodi da sciogliere. In “NOI SIAMO ALITALIA - Storia di un paese che non sa più volare”, la lavagna,dapprima pulita, pian piano, dopo mille ricerche, si riempie di date, storie, nomi, immagini e volti. I protagonisti scoprono una realtà che ha avuto un impatto devastante sulla vita delle persone esull’intero paese. Una serie di azioni senza senso compiute proprio da chi diceva di voler salvare la compagnia, una serie di ritardi, dimancate risposte che hanno portato in fondo al baratro, anzi, forseall’assassinio della compagnia di bandiera.

I quattro sceneggiatori si sprofondano, e noi con loro, nelle storie dei lavoratori, di chi il lavoro l’ha perso e di chi lo ha mantenuto. Studiano le testimonianze dei maggiori esperti del trasporto aereocivile nazionale ed estero, e riascoltano le dichiarazioni dei politici che, alla luce di quello che è successo poi, oggi suonano in modo completamente diverso da quando furono rilasciate. Frasi chequalche anno fa potevano trovare accoglimento, oggi magari,suonano incredibili, se non insopportabili.

L’opera si propone di offrire un punto di vista imparziale riguardo agli eventi narrati, così che il pubblico possa avere una visionecompleta della vicenda AZ, basandosi sui fatti e non suinformazioni mistificate fornite da fonti tese a coprire le nefandezze delle diverse operazioni, terminate con il più grandelicenziamento di massa mai avvenuto nella storia della Repubblica: 11.000 lavoratori.

Il docufilm sarà sottotitolato in inglese, francese e spagnolo.

Trailer:https://youtu.be/kIfMxD_TecU

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