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La base del Pd brucia le tessere in piazza: "Non vi votiamo più"

Nicoletta Orlandi Posti
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  Mentre dentro il Palazzo i deputati e i senatori votano per eleggere il nuovo presidente della Repubblica davanti a Montecitorio va in scena la protesta della base del Pd. Non hanno gradito la decisione del partito sulla candidatura di Franco Marini e vogliono che i loro rappresentanti lo sappiano, in particolare Bersani. "Non vi votiamo più" urlano mostrando cartelli sui quali invitano a votare per Stefano Rodotà, il nome indicato dal Movimento Cinque Stelle. Qualcuno ha anche bruciato la tessera del Pd. "Perchè l'ho fatto? Perchè non l'ho fatto prima, piuttosto", ha spiegato Claudia Costa. "Dopo anni che abbiamo detto che il Pdl è improponibile andiamo a fare degli accordi?", continua. Di fronte alla piazza il gruppetto di manifestanti scandisce ancora: "Rodotà, Rodotà". Invita i parlamentari ad uscire dal palazzo: "Fuori, fuori". Ai democratici arrabbiati con Bersani si sono poi uniti i rappresentanti dei piccoli comuni che manifestano per i problemi di bilancio. Quando è terminata il primo spoglio ed è stato comunicato che Marini non era riuscito a raggiungere i 2/3 delle preferenze la piazza è esplosa in un boato. Da dietro le transenne, piazza Montecitorio accoglie i parlamentari M5S che vanno a incontrarli, fa festa e sceglie, di fatto, una formula che sembra il contrappasso del video 'home made' che accompagnò le fasi finali della campagna elettorale Pd: "Lo smacchiamo". Niente coreografia, stavolta, nè slogan. A essere ritmato è solo un cognome, quello del giurista che i grillini hanno scelto con le 'quirinarie'. Un nome che, scandito come allo stadio, ha la stessa cadenza di quello slogan. Ma che, dal punto di vista politico, 'suona' in tutt'altro modo. 

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