Renzi, il retroscena: "Patto con Berlusconi, così si spartiscono il centro"
Altro che partito della Nazione. Il Pd può lambire il 40% solo se riuscirà a portare a sé un'Armata Brancaleone che è un po' un arcobaleno. Si andrà dall'arancione tinto di rosso di Giuliano Pisapia al bianco degli ultra-centristi fino al verde pallido dell'ex leghista Flavio Tosi. In questa settimana i segnali ci sono stati tutti. Il sindaco di Pesaro e fedelissimo renziano Matteo Ricci aveva disegnato il perimetro della possibile alleanza elettorale: "Deve crescere a sinistra e al centro, da Pisapia a Tosi". A Verona il Pd fa già le prove generali, sostenendo ufficialmente la senatrice Patrizia Bisinella, candidata sindaco (e fidanzata) di Tosi contro Sboarina del centrodestra. Ma è al centro che si gioca la partita vera. Un interessante retroscena di Francesco Verderami sul Corriere della Sera accenna alla "conquista dei moderati" come uno degli elementi-chiave del patto sulla riforma elettorale (po saltata) tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi: una vera e propria "spartizione della Polonia" annunciata dallo stesso Angelino Alfano, quando avvertiva quelli di Alternativa popolare che sarebbe scattata una "campagna acquisti". Domenica scorsa, nota Verderami, Renzi ha fatto una cosa molto, molto strana. Su Twitter, ha augurato buon lavoro a Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente impegnato al mini-G7 di Bologna. Un messaggino istituzionale, solo un po' più affettuoso del solito? Peccato che Renzi, anche da premier, non abbia mai speso un cinguettio per alcun ministro che non fosse Pd. E allora, spiega Verderami, il tweet per il casiniano Galletti non era un moto d'affetto, ma "un piano politico".