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Facebook sbarca a Wall Street: non arriva il boom sperato

Primi risultati molto positivi, poi si stabilizza e scende. Zuckerberg come il messia suona la campanella di Wall Street

Alvise Losi
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La borsa si tinge di blu. Gli occhi di tutti sono su Facebook. E in questo caso non si tratta delle centinaia di milioni di utenti, ma del mondo economico finanziario, che oggi ha visto il debutto a Wall Street della creatura di Mark Zuckerberg. Partiva da 38 dollari, subito è salito a 42,55 e poi ha iniziato a scendere per tornare al costo d'apertura. Poi una continua altalena. Dopo il +12% iniziale, il titolo cala al +1%, si rialza fino al +10% e torna a +0,4%. E all'inizio un problema tecnico per qualche minuto aveva impedito di vedere le variazioni del titolo. Campanella - Questo venerdì 18 maggio 2012 è un giorno che rimarrà negli annali per essere uno dei più attesi alla borsa di New York. Zuckerberg al mattino ha suonato la storica campanella di apertura dei lavori di Wall Street dal suo quartier generale di Palo Alto, in California. Con il giovane miliardario, 28 anni, i suoi più stretti collaboratori e centinaia di dipendenti. Nonostante il collocamento in borsa, Zuckerberg manterrà il 32 per cento del capitale e il 56 per cento dei diritti di voto, tali da assicurargli il dominio sul colosso dei social network. Predestinato - Per capire l'impatto che tutti si attendono da Facebook sui listini economici è sufficiente fare un paragone. Google, quando si quotò nel 2004, raccolse 1,67 miliardi di dollari, per giunta in un momento ben diverso in quanto a crisi economica. La creatura di Zuckerberg ha fatto molto di più: la sua Ipo (Offerta pubblica iniziale) ha raggiunto i 18,4 miliardi e si è piazzata al secondo posto tra le Ipo della storia americana. A superarla negli Stati Uniti solo Visa con 19,6 miliardi (e nel mondo l'Agricultural bank of China con 22,1 miliardi), ma è la società più ricca del comparto Internet. I dubbi - Non tutti però sono convinti che Facebook rispetterà le aspettative. Sono molte le persone che già ora posseggono azioni del colosso (soprattutto collaboratori di Zuckerberg che negli anni sono stati pagati con partecipazioni della società) e alcuni analisti pensano che potrebbero decidere di vendere immediatamente per fare cassa. Così fosse, al posto che fare il botto in alto, il social network rischierebbe di fare un balzo verso il basso. Ma la maggior parte degli esperti è convinta che questo rischio sia più che remoto.

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