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Bimba down brucia il CoranoRischia la condanna a morte

L'undicenne cristiana è stata salvata dalla polizia: la folla voleva dargli fuoco in piazza. Ora è sotto processo

Nicoletta Orlandi Posti
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Una bambina di 11 anni, cristiana e affetta da sindrome di Down, è stata arrestata e accusata di blasfemia per aver bruciato una decina di pagine del Noorani Qaida, il libro per imparare il Corano. Ora rischia una condanna a morte. Ne ha dato notizia la Comunità cristiana di Islamabad, spiegando che la bambina è stata arrestata venerdì nella capitale, nell'area di Umara Jaffar. Il quotidiano "Express Tribune" ha contattato il commissariato di zona, che ha confermato la notizia e le accuse contro la bambina.  Rimsha, ha spiegato una fonte anonima di polizia, vive con la famiglia nel quartiere di Mehrabad. Nella stessa area abitano circa 800 cristiani, costretti ad evacuare dopo l'episodio per paura di ritorsioni da parte di estremisti musulmani. La detenzione di Rimsha, infatti, è stata quasi una scelta obbligata dopo che una folla rabbiosa si era riversata nelle strade, per bruciarla viva, dopo il rogo dei libri sacri. "Questi cristiani cercavano rifugio da parenti in altri quartieri di Islamabad, adesso stanno lentamente rientrando nelle loro case. Adesso vogliamo trovare una soluzione amichevole per la bambina", ha spiegato Tahir Naveed Chaudhry, esponente dell'Alleanza delle minoranze. Rimsha, invece, resta in carcere.  "Abbiamo dovuto muoverci con rapidità per evitare situazioni spiacevoli", ha spiegato un poliziotto che ha voluto mantenere l'anonimato. La bambina, che rischia una condanna a morte, pena prevista per il reato di blasfemia, era comparsa di fronte a un tribunale, che ha provveduto a rinnovarle l'arresto per altri 14 giorni, quando dovrà di nuovo presentarsi in aula. Il Forum delle donne ha condannato l'arresto, definendo "priva di umanità" la denuncia contro la bambina da parte della polizia e affermando che il caso rientra nelle competenze della giustizia minorile e non avrebbe mai dovuto essere chiamato in causa il reato di blasfemia. Paul Bhatti, consigliere del premier per l'Armonia  nazionale, ha assicurato al quotidiano che la bambina verrà sottoposta a visite mediche e che il caso verrà affrontato con il supporto di leader religiosi di diverse scuole per stabilire se il   gesto compiuto dalla bambina - ammesso che ne venga verificata la sussistenza - sia stato deliberato o meno.

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