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Vincono le case farmaceuticheMedicine griffate sulle ricette

Nicoletta Orlandi Posti
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  Un colpo al cerchio e uno alla botte. Le proteste dei medici e dell'industria farmaceutica hanno portato il governo a correggere il testo della spending review nella parte riguardante i medicinali. In pratica il medico di base dovrà indicare nella ricetta il principio attivo, ma se ritiene necessario prescrivere un farmaco griffato dovrà spiegare nella ricetta il motivo che vincola il farmacista a vendere il prodotto specifico.  Balduzzi soddisfatto - "Il testo così come è uscito alla fine dalla limatura che abbiamo fatto è un testo equilibrato, per la prima volta nella nostra legislazione si parla esplicitamente del cosiddetto principio attivo, il medico deve indicare nella ricetta il principio attivo, ciò allinea il nostro paese con i più avanzati paesi occidentali, consente di dire che finalmente la battaglia del farmaco equivalente è una battaglia che può essere considerata consolidata nel nostro paese", ha detto il Ministro della Salute Renato Balduzzi, intervenendo alla trasmissione di Radio Uno, "Prima di tutto". Tutto questo, però, ha spiegato Balduzzi, senza che “venga meno la responsabilità del medico che può indicare un farmaco con il  nome commerciale che non possa essere sostituito da altri farmaci   equivalenti, ne da una sintetica motivazione scritta, quindi sono tutti in qualche misura salvaguardati: il cittadino, l'industria e il medico”. C'è chi dice no - L'associazione dei medici di famiglia ha comunque bocciato la norma definendola peggiorativa perché aggrava il lavoro del medico. Oggi il testo sulla spending review è stato votato al Senato con la fiducia. Poi andrà alla Camera per essere convertito in legge giovedì o venerdì.   

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