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Pesce, le sei regole per capire se è fresco: dall'odore al colore fino al calendario

Giulio Bucchi
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Sei semplici regole per non farsi fregare in pescheria. È il Consorzio pescato campano a stilare un mini-vademecum per gli appassionati: per riconoscere se il pesce che stiamo per comprare è fresco, occorre fare attenzione all'odore, deve "sapere di mare". L'occhio dev'essere vivido e gonfio, la pelle lucida e brillante, le branchie di colore rosso intenso, le squame non di devono staccare con facilità dalla pelle e il pesce, scuotendolo, deve restare rigido. Presupposto fondamentale, però, è il "calendario". Occhio al fermo pesca - Per evitare di acquistare un prodotto congelato, infatti, basta nella maggior parte dei casi scegliere i pesci in relazione al fermo biologico che le varie zone impongono alla pesca a rotazione: quest'anno da inizio agosto è toccato all'Adriatico, con la pesca che ricomincerà dopo il ripopolamento il 6 settembre da Trieste a Rimini e il 27 settembre da Pesaro a Bari. Pesca continua, invece, sul Tirreno, con pesce azzurro, alici e aguglie, palamite, sgombri e saraghi da privilegiare.

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