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Occhio ai 'no grazie' dopo superamento selezione lavoro

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Roma, 11 dic. (Labitalia) - "Hai superato l'iter di selezione, sei il candidato scelto dall'azienda". E' questo il messaggio che chiunque stia cercando lavoro vorrebbe ricevere. Eppure, nonostante il periodo non proprio favorevole, un numero considerevole di candidati rifiuta l'opportunità di lavoro proposta. Perché? Tra i motivi più gettonati ci sono l'eccessiva distanza da casa, un lavoro non perfettamente in linea con le proprie aspettative, un'azienda appartenente a un settore diverso da quello di provenienza o magari troppo poco conosciuta e, infine, anche il non voler rinunciare all'indennità di disoccupazione che, in alcuni casi, è di poco inferiore allo stipendio di ingresso offerto. "Credo -spiega Francesca Contardi, managing director di EasyHunters (società di selezione che offre servizi di recruitment digitali a elevata qualità)- che rifiutare un'opportunità professionale dopo aver sostenuto una serie di colloqui, adducendo delle motivazioni che potevano-dovevano essere valutate prima, sia assolutamente controproducente". "Questo -chiarisce- non significa, naturalmente, che un candidato sia costretto ad accettare qualunque offerta; è bene sottolineare, però, che, se si arriva alla fine dell'iter di selezione, significa che tutti gli aspetti contrattuali, logistici e relativi allo stipendio sono stati ampiamente discussi insieme all'azienda o espressi nelle varie fasi". "Dire di no -aggiunge Contardi- a quel punto, in altre parole, pone il candidato in una posizione che potremmo definire scomoda: non dimentichiamoci, infatti, che qualsiasi relazione di lavoro deve essere basata sulla fiducia e un atteggiamento di questo tipo non può far altro che incrinarla". "Consiglio di sfruttare, per quanto possibile, ogni opportunità professionale -suggerisce- per imparare, allargare il proprio network e fare esperienze anche in ambienti distanti dalla propria comfort zone".

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