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Coronavirus, Giuliano Ferrara e lo studio: le sigarette riducono il rischio, "che errore chi odia le bionde"

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Giuliano Ferrara, nel suo editoriali sul Foglio, cita l’Economist e lo studio dell’ospedale parigino Pitié-Salpêtrière, sottoscritto dall’Institut Pasteur e dalla Sorbona, con avallo del Cold Spring Harbor Laboratory dello stato di New York. dove pare che solo il 5 per cento di fumatori, tra il 28 febbraio e il 9 aprile, culmine dell’epidemia di coronavirus, sia ricorso alle cure intense e invasive a seguito di contagio.

 

 

L'Economist riferisce che più facilmente i tabagisti possono curarsi in casa perché i sintomi non li sviluppano o li sviluppano i forma ridotta. Ferrara osserva come il fumo del tabacco e l’assunzione di nicotina potrebbero aver trasformato i peccatori del XXI secolo “in utili cavie per un grande esperimento epidemiologico a livello mondiale” e spiega che "tutti dovrebbero piegarsi a una dura realtà: detestare il fumo di tabacco e il consumo di nicotina, nella forma del proibizionismo e della condanna sociale come nuova religione, non è probabilmente una grande trovata sul piano igienico-sanitario, di questi tempi".

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