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Vittorio Feltri contro professori e sindacati: "Draghi vuole chiudere le scuole a fine giugno e loro protestano? Impegno allo spasimo per non lavorare"

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Iniziano a filtrare le prime indiscrezioni sulle mosse di Mario Draghi premier. Tra i principali nodi da sciogliere, quello della scuola, tra Dad, ritardi e disastri giallorossi (si pensi ai banchi con le rotelle) al tempo del Covid. E si apprende che il premier incaricato vorrebbe allungare l'anno scolastico, spalmandolo fino al termine di giugno per recuperare il tempo perduto. Scelta logica, lineare, impeccabile. Peccato però che basti l'indiscrezione a scatenare professori e sindacati, che ad allungare l'anno non ci pensano nemmeno.

 

Un "niet" sul quale Vittorio Feltri ha qualcosa da dire. E il direttore di Libero dice la sua su Twitter, in un pungente cinguettio nel quale scrive: "Draghi propone di chiudere le scuole a fine giugno, e gli insegnanti nonché i sindacati non ci stanno. Non mi stupisco, c’è gente che pur di non lavorare si impegna allo spasimo". Insomma, Vittorio Feltri punta il dito contro gli statali, contro professori e sindacati, che quando si parla di lavorare un poco di più scattano immediatamente sul piede di guerra. 

 

Il direttore, in un recente intervento su LiberoTv, si era speso anche in un consiglio a Draghi. Facendo il punto politico, Feltri sottolineava come "c'è una gara da parte di tutti, politici, giornalisti, ma anche delle persone comuni, a chi lecca di più l'ex presidente della Banca Centrale Europea. Una gara che è appena iniziata e che proseguirà. Noi vi terremo informati, di sicuro vincerà chi ha la lingua più lunga. Un consiglio molto pratico a Draghi: non faccia nessun programma, ma pensi solo a procurare il vaccino a tutti", tagliava corto Vittorio Feltri.

 

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