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Oligarchi russi, Vittorio Feltri controcorrente: "Un gesto orrendo contro di loro", clamoroso schiaffo a Ue e Nato

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"Lo capirebbe anche un bambino". Vittorio Feltri, in collegamento con Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, dice la sua sulla guerra in Ucraina e va controcorrente rispetto alla "vulgata occidentale" che esalta il ruolo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ed esalta la resistenza (eroica) dell'esercito e dei civili delle città assediate dai russi. Non solo, a Feltri non torna nemmeno la guerra fiscale agli oligarchi russi all'estero.

 

 

 

"Il sequestro dei beni dei cittadini russi è illegittimo e orrendo, cosa c'entrano loro se Putin è un pazzo da legare", sottolinea il fondatore di Libero. Un'altra cosa che nessuno spiega, aggiunge Feltri, è "come sia possibile continuare una guerra opponendo a missili ex sovietici delle molotov realizzate nei tinelli di casa, è una cosa clamorosa. È una dimostrazione plateale di debolezza. Putin smetterà di sparare quando il Paese invaso alzerà bandiera bianca. Mandare delle armi in Ucraina significa soltanto prolungare le sofferenze, questo lo capirebbe anche un bambino". 

 

 

 

 

Il sospetto fondato è che Nato e Unione europea, pur di non mettere piede sul suolo ucraino e per non venire in alcun modo coinvolti direttamente nella guerra (scatenando di fatto il terzo conflitto mondiale) stiano facendo di tutto per sostenere il governo di Kiev, confidando che sia la resistenza ucraina a costringere Putin a negoziare una tregua per non veder collassare il sostegno interno dei russi. Il prezzo da pagare saranno migliaia di morti civili in Ucraina. Un conto ché non peserà però né su Mosca, né su Washington, Berlino o Bruxelles. 

 

 

 

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