Cerca
Cerca
+

Decreto Dignità e Scommesse Sportive: luci ed ombre sul provvedimento che ha vietato la pubblicità del gioco d'azzardo

default_image

AdnKronos
  • a
  • a
  • a

(Milano, 8 Novembre 2019) - Milano, 8 Novembre 2019 - Il D.L. n.87/2018, convertito nella legge n.96 del successivo 9 agosto, meglio conosciuto come “Decreto Dignità”, è il provvedimento fortemente voluto dall'attuale Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio, che contiene, tra l'altro, le norme finalizzate a prevenire e combattere la ludopatia, una patologia che porta le persone a scommettere in modo compulsivo e che rappresenta una grave piaga sociale che danneggia sul piano economico molte famiglie italiane. In questo articolo cercheremo di capire quale impatto hanno avuto queste norme sugli scommettitori italiani e sulle aziende che operano nel mercato del gioco d'azzardo. Ci soffermeremo solo sull'ambito delle scommesse sportive e lo faremo assieme alla redazione del sito www.pronosticideiguerrieri.it, un portale esistente dal 2016 che si occupa di pronostici sportivi e che si prefigge l'obiettivo di creare la più grande community di scommettitori consapevoli in Italia. Con il Decreto Dignità si bandisce la pubblicità al gioco d'azzardo Seppur tra i mercati più fortemente regolati di tutta Europa, il gioco d'azzardo continua ad essere la terza industria italiana per fatturato globale. Un'industria in grado di far confluire nelle casse dello stato una cifra che si aggira annualmente sui 10 miliardi di euro. Con il decreto dignità e con le successive linee guida dell'Agcom emanate il 18 aprile 2019, il gioco continuare ad essere legale, ma è stata vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi e scommesse con vincite e premi in denaro. Volendo effettuare una estrema sintesi dei contenuti dell'intero testo del decreto, potremmo evidenziarne i 3 punti che reputiamo essenziali: 1) è vietata ogni forma di pubblicità, sia diretta sia indiretta, riguardante i giochi oppure le scommesse che propongono premi in denaro che possa essere trasmessa tramite i mass media, Internet, le manifestazioni pubbliche o attraverso qualunque altro mezzo di comunicazione on-line e off-line. Tuttavia, dal divieto sono escluse quelle lotterie nazionali che prevedono delle estrazioni posticipate ed alcuni tipi di comunicazione meglio specificate nelle linee guide dell'Agcom (DELIBERA N. 132/19/CONS 18 aprile 2019); 2) le sanzioni amministrative di tipo pecuniario per l'inosservanza delle disposizioni del provvedimento non possono essere inferiori a 50 mila euro per ogni violazione attuata dai trasgressori; 3) l'autorità indipendente di competenza per la gestione delle sanzioni amministrative è l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM). I proventi delle sanzioni pecuniarie per le violazioni compiute dai trasgressori devono essere destinati al fondo per il contrasto del gioco d'azzardo patologico appositamente voluto dal Governo italiano. Quali sono stati i cambiamenti più evidenti per gli scommettitori italiani dall'entrata in vigore delle nuove norme? I cambiamenti più evidenti agli occhi dei cittadini italiani, sportivi e non, sono stati tanti. Alcuni provvedimenti hanno avuto un grande impatto mediatico e sono stati subito percepiti specie dagli appassionati sportivi. Altri invece hanno colpito direttamente aziende e lavoratori del settore e non hanno ricevuto la stessa risonanza mediatica dei primi. Vediamo cosa è cambiato dall'entrata in vigore effettiva del Decreto Dignità: ● Le società legate al gioco d'azzardo non possono più sponsorizzare le squadre italiane di calcio italiane. Nessun bookmakers è più presente sulle maglie delle squadre italiane appartenenti a qualsiasi categoria. ● Sono stati vietati i cartelloni pubblicitari a bordo campo che pubblicizzano il gioco d'azzardo; ● Stop agli intermezzi pubblicitari tra il 1° e 2° tempo delle partite di calcio. Sono stati banditi i messaggi che, per esempio, invitano a scommettere sul probabile marcatore nella partita in corso; ● La pubblicità diretta dei Bookmakers è scomparsa da TV, Pay TV, giornali, riviste on line e social network; ● Sono state vietate le comunicazioni commerciali via mail. Tali comunicazioni sono comunque vietate anche se esista il consenso preventivo all'invio, dato prima dell'entrata in vigore delle nuove norme; ● Sono state cancellate migliaia di pagine e gruppi facebook di “influencer” che pubblicizzavano in maniera diretta i siti di scommesse on line o che incitavano al gioco d'azzardo. ● E' radicalmente cambiato il modo in cui i brand legati al gioco d'azzardo, comunicheranno con clienti o potenziali clienti. Proprio la comunicazione è quell'aspetto che presumiamo possa avere il maggior impatto sociale e che possa contribuire in maniera sostanziale a limitare le possibilità di trasformare uno scommettitore consapevole in un soggetto ludopatico. Come è cambiata la comunicazione on line e come le aziende si sono adattate alle nuove norme. Il Decreto Dignità ha sancito definitivamente la fine della pubblicità sul gioco d'azzardo e allo stesso tempo ha annullato l'enfasi promozionale nella comunicazione di società legate al gioco d'azzardo. Il legislatore ha deciso di vietare tutti quei messaggi che utilizzano le leve emotive per spingere a scommettere in maniera compulsiva. Non è più possibile, pertanto, usare messaggi persuasivi legati a scarsità o urgenza per convincere i potenziali nuovi clienti a registrarsi ad un sito di scommesse o ad affrettarsi a compiere un'azione per “non perdere” un'offerta prossima alla scadenza. Sono cambiate di conseguenza anche le call to action, ovvero i testi di quei bottoni colorati presenti sui siti dei bookmakers e sui blog che si occupano di fornire pronostici sportivi. Call to Action, o inviti all'azione, come “Registrati Ora”, “Scommetti Adesso”, “Gioca e Vinci”, “Prendi subito questo Bonus”, “Voglio questa offerta” non sono più consentiti. Per non incorrere in sanzioni che partono da un minimo di 50 mila euro per ogni singola violazione, le aziende e i titolari dei siti interessati hanno già provveduto a sostituire i messaggi non a norma con frasi non imperative e che non costituiscono un'incitazione a scommettere. Si è passati, quindi, da “Registrati Ora” a “Più info sul sito ufficiale”. Da “Prendi questa offerta” a “Maggiori dettagli sull'offerta cliccando qui”. La scelta di voler scommettere è stata demandata all'utente ed è stata resa più libera, consapevole e priva di qualsiasi condizionamento commerciale. Comparazione di prodotti e servizi, posizionamento sui motori di ricerca, informazioni richieste dai clienti: per Agcom non sono considerate pubblicità Pur rispettando le direttive emanate dal legislatore, l'Agcom ha specificato in maniera più dettagliata l'elenco di attività vietate e permesse agli operatori del gioco d'azzardo, suscitando non poche polemiche tra chi rivendica il diritto alla pubblicità dei propri prodotti (bookmakers e altre aziende del settore) e chi difende la salute e l'incolumità dei minori e dei più deboli (lo Stato). Le linee guide dell'Agcom non hanno lasciato tanto spazio di manovra alle aziende del settore, ma hanno comunque garantito la possibilità di poter acquisire nuovi clienti attraverso tre attività che sono state escluse dal divieto, poiché non ritenute “attività pubblicitarie”. Eccole nel dettaglio (testo estrapolato dalla DELIBERA Agcom N. 132/19/CONS 18 aprile 2019) ● le mere comunicazioni che mantengano un'esclusiva finalità descrittiva, informativa ed identificativa dell'offerta di gioco legale, funzionale a consentire una scelta di gioco consapevole, e dunque in linea con l'obiettivo di tutela del consumatore enunciato nell'art. 9 del decreto n. 87/18,..,vanno considerate escluse dal divieto; ● vanno esclusi dal divieto i servizi gratuiti di indicizzazione mediante algoritmo, forniti direttamente dai motori di ricerca o dai marketplace (es. Apple Store, Google Play), che consentono all'operatore di gioco di avere, in assenza del pagamento di un corrispettivo a tal fine, un determinato posizionamento nei risultati di ricerca dell'utente. Il posizionamento, in questo caso, è il risultato di un meccanismo di selezione algoritmica che si manifesta una volta che il consumatore abbia già inserito la specifica query relativa al gioco a pagamento nel motore di ricerca, e dunque non ha alcuna valenza induttiva rispetto alla scelta di gioco; 
● Non configurano forme di pubblicità le informazioni rilasciate dall'operatore su richiesta del cliente in ordine al funzionamento e alle caratteristiche del servizio di gioco, ovvero sull'esistenza di nuovi prodotti o servizi di gioco. Tali informazioni, se strettamente pertinenti a quanto richiesto dal cliente, risultano funzionali a consentire scelte di gioco consapevoli; Quindi continueranno ad esistere i siti “Comparatori”, ovvero tutti quei blog che confrontano i prodotti, le quote e le offerte dei vari operatori on line, purché effettuino questo servizio nel rispetto del principio di continenza, non ingannevolezza e trasparenza. Effetti del Decreto Dignità sulla ludopatia: Vittoria o Fallimento? I principi morali a cui si è ispirato il decreto sono nobili e più che condivisibili dalla maggior parte dei cittadini italiani. Lo Stato ha il dovere civico e morale di difendere i minori e le fasce più deboli della popolazione dai problemi che può provocare il gioco d'azzardo. Tuttavia occorre anche tener presente che il semplice divieto di pubblicità non può, da solo, combattere il problema della ludopatia. E' necessario, inoltre, che lo Stato si concentri sull'educazione e sulla formazione dei propri cittadini. Solo una efficace comunicazione informativa, effettuata fin dai primi anni di istruzione scolastica, può educare i futuri adulti a diventare persone più responsabili, in grado di riconoscere ed evitare i rischi derivanti dal gioco d'azzardo. Se analizziamo in maniera obiettiva gli effetti del Decreto Dignità, a soli pochi mesi dall'entrata in vigore effettiva delle norme, possiamo di sicuro registrare i mancati introiti della maggior parte delle società sportive di Serie A che hanno dovuto rinunciare ai contratti di sponsorizzazione dalle aziende legate al gioco. I bookmakers hanno dirottato i propri (altissimi) budget pubblicitari su altre società calcistiche europee, appartenenti soprattutto a Liga e Premier League, a discapito della competitività in campo internazionale delle società sportive del Bel Paese. Oltre a ciò e impossibile non prendere atto della diminuzione del numero di occupati nella filiera del gioco d'azzardo e della cospicua perdita di introiti subita dai mass media a causa della proibizione della pubblicità. Per il prossimo futuro, nel mondo del calcio, degli operatori della pubblicità, dei mass media e degli organi di stampa, si prevedono perdite annue pari a circa 200 milioni di euro. Perdite gravi, di grande impatto economico-sociale e analiticamente misurabili sin da subito, che si contrappongono ai benefici derivanti dalla diminuzione del numero di ludopatici, che saremo in grado di documentare con precisione tra non meno di qualche anno… (si spera!). INFO E DETTAGLI La Web-Community di scommettitori consapevolipronosticideiguerrieri.it è fra i siti web che al momento risultano conformi e allineati con quanto previsto dalle norme vigenti. Sito web: http://www.pronosticideiguerrieri.it/ Contatti: [email protected]

Dai blog