Reggio Calabria, 25 lug. - (Adnkronos) - Rocco Frisina venne ferito il 3 gennaio 2008 (e poi mori' in ospedale il 5 gennaio) a Delianuova in mezzo ad una folla di persone, tra cui parenti e amici, ma nessuno ha fornito un apporto significativo all'indagine. Anzi, tutti hanno negato di avere assistito alla sparatoria sostenendo di essere arrivati sul posto soltanto dopo. Secondo quanto accertato dai carabinieri, che oggi hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare, il commando era composto da due persone. Angelo Macri', 37 anni, colpito dal provvedimento restrittivo, stamattina si e' reso irreperibile mentre Leo Italiano e' stato ucciso nel dicembre 2010 a colpi di fucile caricato a pallettoni. I carabinieri hanno ricostruito i fatti e ritengono che Frisina era un uomo di fiducia di Giasone Italiano, figlio del vecchio capo Giuseppantonio Italiano e arrestato nel processo 'Meta' per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Fra gli Italiano e i Macri', entrambi espressione della criminalita' organizzata della fascia tirrenica reggina, erano sorti contrasti per una somma di denaro di ventimila euro che i Macri' pretendevano dagli Italiano a titolo estorsivo per alcuni lavori realizzati sul territorio di Delianuova. Frisina era intervenuto a difesa degli Italiano e nel pomeriggio dello stesso giorno e' stato eliminato. Le indagini si sono svolte con l'attivita' tecnica delle intercettazioni che hanno riguardato in particolare Elio Giordano, cognato di Frisina. Anche lui e' destinatario dell'ordinanza di custodia cautelare insieme al nipote Raffaele Giordano e Francesco Alampi per reati in materia di armi.