Carceri: Sappe, lunedi' da Orlando su sovraffollamento (2)
(Adnkronos) - "Non si nasconda la testa sotto la sabbia - prosegue il sindacalista - In carcere quello che manca è il lavoro, che dovrebbe essere obbligatorio per tutti i detenuti dando quindi anche un senso alla pena, invece la stragrande maggioranza dei ristretti sta in cella venti ore al giorno, nell'ozio assoluto. E farli stare fuori dalle celle dodici ore al giorno senza fare nulla non risolve i problemi, anzi. I numeri sballati sui posti in carcere, le idee e i progetti che il capo del Dap Tamburino si ostina a propinare - come la vigilanza dinamica - rispondono alla solita logica 'discendente' che 'scarica' sui livelli più bassi di governance tutte le responsabilità, tenuto conto, a titolo esemplificativo ma significativo, che la vigilanza dinamica, ritenuta congeniale al nuovo modello, mal si concilia con il regime di vigilanza intensificata nei confronti di quei detenuti ritenuti ad esempio a rischio di suicidio", conclude Capece.