Mafia: indagine tra studenti, solo per l'11,73% Stato piu' forte, sfiducia verso politici
Palermo, 15 apr. - (Adnkronos) - L'allarmante crescita della "corruttibilità" della classe dirigente determina una sempre più stretta relazione tra le attività criminose e la politica, garantisce una maggiore forza della mafia rispetto allo Stato e rende la sua definitiva sconfitta sempre più lontana. Sono i principali risultati dell'indagine sulla percezione mafiosa condotta dal Centro Studi Pio La Torre e giunta all'ottava edizione, che ha coinvolto 1126 studenti di 94 scuole distribuite sul tutto territorio italiano e gli allievi di alcune scuole tedesche. Lo studio sarà discusso giovedì a Roma nella sala della Mercede alla Camera, alla presenza del presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi. Secondo il 61,56% dei ragazzi, è la corruzione della classe dirigente che permette alla mafia di continuare ad esistere e la corruzione della classe politica locale per il 66.07% è la ragione della diffusione nelle regioni centro-settentionali della criminalità mafiosa. Tutto ciò incide "molto" o "abbastanza" negativamente sull'economia della propria regione per l'81.89%, un dato in costante aumento negli ultimi anni. Un giudizio che si riflette inevitabilmente sul grado di fiducia che i ragazzi ripongono sul mondo della politica. Lo Stato è percepito più forte della mafia solo dall'11,73% dei ragazzi, mentre il 53.32% ha indicato la mafia (la restante parte non sa). Persiste, quindi, un clima di sfiducia sulla effettiva sconfitta della mafia: solo il 23,55% ha dichiarato che la mafia potrà essere definitivamente sconfitta, mentre il 47.19% ha detto di no. (segue)