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Milano: Moschea per l'Expo? De Corato: "Sara' battaglia"

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Milano, 19 apr. - (Adnkronos) - "Una moschea non è come un pacco postale che la si può indirizzare in qualsiasi luogo o palazzo della città spostandola dove si vuole. Apprendiamo che il Comune avrebbe individuato un'area in viale Certosa 146, in un palazzo che ospitava una concessionaria Mitsubishi. Come se una moschea, che è un luogo di culto, possa essere installata lì dove c'era un negozio di auto". Così Riccardo De Corato, vicepresidente del Consiglio comunale e capogruppo in Regione di Fratelli d'Italia, sull'ipotesi che il Comune realizzi una moschea per l'Expo in zona Certosa. L'ex vicesindaco di Milano promette in merito battaglia in consiglio comunale. "E' evidente che se nel Pgt, come a noi sembra, quell'area non è destinata a luogo di culto, la giunta Pisapia dovrà attivare uno strumento urbanistico per destinarla a luogo di culto e quindi dovrà passare in consiglio comunale, che è l'organo deputato ad approvare tutti gli strumenti urbanistici. E in aula - assicura - ne vedremo delle belle se prima non sarà indetto un referendum per ascoltare il parere dei milanesi, come da noi chiesto da quando ne hanno iniziato a parlare. E che Pisapia non ha intenzione di far svolgere come ha dichiarato in una recentissima intervista a Gad Lerner". Per questo, conclude De Corato, "sarei cauto a indicare questo luogo come quello dove nascerà la moschea per l'Expo. E poi c'è il tema delle regole che devono essere fissate per rendere 'sicuro"' il luogo. Come ad esempio quello di prescrivere sermoni in italiano, viste le esperienze passate degli imam di viale Jenner come Abu Imad, finito in carcere per reati contro lo Stato italiano".

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