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25 aprile: Rossi, si' all'idea di un Museo della Resistenza in Toscana (2)

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(Adnkronos) - Il presidente della Toscana ha indicato "due emergenze assolute: il lavoro e la giustizia sociale, in uno scenario in cui crescono a dismisura squilibri e ingiustizie. E se è giusta la lotta violenta alla burocrazia, ha affermato, altrettanto necessaria è la lotta violenta all'evasione fiscale. Sono questioni che vanno affrontate con assoluta urgenza, perché il rischio è che ciò che di bello e buono è stato costruito nel corso di tanti anni di impegno e di lotte venga messo in discussione dall'assenza di lavoro e dalla condizione di bisogno di migliaia di persone senza presente e senza futuro". Il presidente Rossi ha dedicato una parte del suo discorso al contributo importante che la fabbrica fiorentina ha dato alla Resistenza, con la partecipazione agli scioperi per il pane e la pace del marzo del '44: "Fu un atto coraggioso dopo un ventennio in cui il fascismo aveva proibito gli scioperi. Così la classe operaia fu protagonista e classe dirigente del Paese. E a Firenze fu Mario Fabiani ad organizzare insieme ai lavoratori quello sciopero che partendo dal Pignone e dalla Galileo coinvolse tante medie e piccole imprese, da Firenze a Prato a Empoli a Santa Croce. Centinaia di uomini - ha concluso Rossi - che manifestarono contro la guerra furono arrestati e deportati su carri bestiame con destinazione il campo di Mauthausen. Solo 71 tornarono a casa. Il Pignone pagò il suo contributo con sei deportati di cui uno solo, Luigi Leporatti, fece ritorno".

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