Ambiente: Legambiente Puglia, canoni concessione cave sono scandalosi
Bari, 29 apr. (Adnkronos) - "La Puglia si pone ai primi posti tra le regioni italiane per quantita' di materiale lapideo estratto e per numero di cave, soprattutto dismesse e/o abbandonate". A fronte di numeri enormi "i canoni di concessione pagati da chi cava sono a dir poco scandalosi in confronto ai guadagni del settore, soprattutto in Puglia dove la Regione e i Comuni incassano solo lo 0,7% rispetto ai profitti delle aziende". Lo afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, nella giornata in cui e' stato presentato il Rapporto nazionale Cave 2014 sui numeri e l'impatto economico e ambientale dell'attivita' estrattiva in Italia. In Puglia sono 415 le cave attive, mentre ben 2.579 quelle dismesse e/o abbandonate che fanno balzare la regione al secondo posto della classifica nazionale, dopo la Lombardia. I due principali bacini estrattivi sono Apricena (Foggia) e Trani (Bat). Nonostante la crisi del settore edilizio in Puglia si continua a cavare. "Nel 2012 sui soli inerti cavati, pari a 10,3 milioni di metri cubi che hanno fruttato 129 milioni di euro di introiti ai cavatori - sottolinea Tarantini - la Regione ha percepito solo 827 mila euro. Un ragionamento specifico va fatto per le pietre ornamentali dove a fronte di un peso ridotto nella quantita' estratta vi sono enormi guadagni a fronte anche qui di canoni irrisori. Per esempio, per la famosa pietra di Apricena viene imposto un canone ridicolo pari a 0,13 euro a metro cubo: cio' significa che la Regione percepisce solo lo 0,2% rispetto ai 7,8 milioni di euro annui del volume d'affari di questo materiale".