Carceri: detenuti scrivono ai frati di Assisi, richieste di aiuto e di ascolto (2)
(Adnkronos) - I detenuti possono leggere la rivista San Francesco nelle cappelle dei penitenziari, dove spesso operano dei cappellani francescani. Uno di loro, padre Ivano, cappellano nel carcere di San Gimignano, ha raccontato che "in generale queste persone non erano praticanti quando vivevano fuori, ma poi in carcere hanno avuto una specie di crisi che li riavvicinati a Dio. Tuttavia la maggioranza di loro preferisce vivere una religione a livello strettamente personale". La comunità francescana di Assisi risponde a tutte le lettere che arrivano, alcune vengono anche pubblicate sulla rivista e sul sito, per stabilire un rapporto umano positivo. "Ci interessa inoltre - ha osservato padre Fortunato - che le carceri possano diventare sempre più luoghi 'vivibili' nel rispetto della dignità umana e utili per una nuova ripartenza, perché anche dopo un errore si deve avere la possibilità di ricominciare".