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Cortina: sindaco dopo 505 giorni di esilio è tornato oggi in citta' (2)

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- "Oggi desidero ringraziare i miei concittadini per l'affetto e la solidarietà che non sono mai mancati e anche la gente di San Vito e di tutto il Cadore che ha accolto la mia famiglia come se fossimo sempre stati lì - ha spiegato - Anche per questo continueremo a vivere, almeno per un po', nella casa dove abbiamo trascorso questo difficile periodo. Mi auguro, poi, che questa vicenda possa essere di insegnamento anche per la nostra Comunità. In questo momento ritengo che sia importante andare avanti con serenità, rimboccandosi le maniche e rimanendo tutti uniti per il bene di Cortina. Nessuno ha la bacchetta magica, ma posso garantire che lavorerò con il massimo impegno come ho sempre fatto." "Quanto al processo, non ritengo corretto oggi entrare nel merito, tuttavia - considerata l'ondata di fango che ha colpito la reputazione che mi ero costruito passo dopo passo - mi preme solo ribadire che non sono accusato di aver preso neanche un centesimo o di aver avuto vantaggi diretti o indiretti dai miei comportamenti. Qui si discute solo se un sindaco possa o non possa suggerire di abbassare la cifra di un appalto per risparmiare 100.000 Euro di soldi pubblici". "E se possa o non possa dire ai vigili urbani di non fare imboscate con l'autovelox. Si discute, quindi, di quale sia il ruolo dei Sindaci in Italia. Probabilmente - se avessi avuto in tasca la tessera di qualche partito invece di essere un amministratore libero e privo di padrini - la mia vicenda avrebbe aperto una seria riflessione che invece, finora, non c'è stata. Per quanto mi riguarda, ribadisco il rispetto per il lavoro della Magistratura e sono consapevole che solo all'interno del processo - da quale non ho mai cercato di sottrarmi, anzi - potrà emergere la totale correttezza dei miei comportamenti", ha concluso.

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