Mafia: a Palermo 'Chi semina racconta', donne e giovani a scuola di legalità (2)
(AdnKronos) - "Si apre la fase più entusiasmante del progetto, quella della restituzione delle competenze apprese dalle operatrici di agricoltura sociale ai più giovani - ha detto il presidente della cooperativa Rizzotto, Francesco Galante -. Avverrà in un bene confiscato al centro di un territorio di enorme valenza storica e simbolica, con la creazione di un'enclave agricola a bassissimo consumo, ma dalla grande produttività. Sono in fase di preparazione - ha spiegato - l'orto didattico e la serra dotata di impianti per la coltivazione idroponica, una tipologia di agricoltura mista ad allevamento sostenibile basata su una combinazione di coltivazione intensiva e allevamento, già sperimentata in varie parti del mondo, e che la Fao ha in particolare sostenuto nella Striscia di Gaza". "Libera Palermo si è occupata del tutoraggio di queste ragazze che vivono a San Giuseppe Jato e San Cipirello - ha aggiunto Chiara Cannella, formatrice di Libera Palermo - hanno appreso realtà e situazioni legate ai beni confiscati alla mafia che non conoscevano. Hanno acquisito consapevolezza dell'importanza di riutilizzare i beni confiscati nell'interesse del territorio, di diffondere la cultura della legalità e di guardare all'agricoltura sociale come strumento di inserimento nel mondo lavorativo".