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Immigrati: appello Arci, da Governo e Parlamento efficaci politiche accoglienza

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Roma, 30 ago. (Adnkronos) - L'Arci sollecita le istituzioni, innanzitutto governo parlamento, ad assumersi la responsabilita' di agire in fretta per affrontare la crisi di fronte alla quale si trova il sistema d'accoglienza italiano. "La Sicilia e' ancora una volta, come ogni estate - riferisce l'Arci in una nora - terra d'approdo di persone in fuga da guerre e persecuzioni e meta delle rotte dei migranti in cerca di futuro. L'assenza di strutture adeguate, l'impreparazione e l'approssimazione con le quali sono stati affrontati questi eventi, per niente imprevedibili ha prodotto innanzitutto moltissime ingiustizie e gravi strappi del diritto e dei diritti umani", denuncia. Ai prefetti di Catania e Siracusa, incontrati in questi giorni "abbiamo espresso le nostre preoccupazioni in merito alla gestione degli sbarchi e dei successivi inserimenti territoriali delle persone in cerca di protezione, a partire dai tanti minori non accompagnati, abbiamo anche rinnovato la nostra disponibilita' a collaborare". "Abbiamo ribadito la richiesta di poter accedere, in qualita' di ente di tutela dei rifugiati, agli spazi nei quali vengono temporaneamente accolti i migranti sbarcati"."Abbiamo inoltre sollevato con forza, - aggiunge - la questione dello status giuridico dei luoghi scelti per l'accoglienza, preoccupati in particolare per il perdurare di una situazione di forte illegalita' a Siracusa, dove i migranti in arrivo, minori inclusi, vengono accolti per periodi lunghi, in strutture inadeguate, senza una bando di gara, con affidamento a societa' che fino al giorno prima si occupavano d'altro, senza alcuna garanzia sui servizi offerti e le competenze del personale impiegato". "Abbiamo sollecitato, insieme all'Asgi - conclude l'associazione - un impegno straordinario per i minori non accompagnati che, come previsto dalla legge, devono essere subito affidati ad un tutore e seguiti con strumenti adeguati e personale competente". "La responsabilita' e' dello Stato e i comuni non possono essere lasciati soli ad affrontare situazioni straordinarie, sia in termini di gestione che di costi". (segue)

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