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"Gli rompo le corna", boss intercettato contro affiliati clan

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Palermo, 18 nov. (AdnKronos) - "Le intercettazioni, telefoniche e ambientali, si sono rivelate fondamentali ed hanno permesso di ricostruire anche le dinamiche interne al sodalizio". Lo dicono gli investigatori dopo l'operazione antimafia denominata 'Fiori di pesco', che ha decapitato il clan Brunetto, operativo nella Valle dell'Alcantara, portando all'arresto di 12 persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, danneggiamento seguito da incendio e traffico di sostanze stupefacenti. Intercettazioni che squarciano il velo sulle dinamiche interne al clan. In un dialogo registrato dalle cimici dei carabinieri Carmelo Caminiti rimproverava un altro degli affiliati alla cosca, Filippo Scuderi, persona di fiducia e alle dipendenze del Vincenzo Pino, reggente del territorio di Malvagna e Mojo Alcantara. Lo rimproverava promettendo di "rompergli le corna" qualora si fosse recato nuovamente nel territorio di sua competenza per commettere reati senza il suo permesso. In un altro caso a parlare, invece, è Vincenzo Pino. Conversando in auto al termine di un summit mafioso si lamentava dell'irruzione dei carabinieri che avevano interrotto il vertice e ne attribuiva la responsabilità ai giovani adepti ritenuti poco affidabili. Nell'intercettazione ambientale Pino prometteva di ammazzarli con le proprie mani.

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