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Chiesa: Delpini, amministratori mettano in agenda problemi che incombono

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Milano, 6 dic. (AdnKronos) - "Quello che manca non si può procurare improvvisamente, quello che è difficile non si può risolvere facilmente, ma gli amministratori sapienti devono mettere in agenda senza esitare i problemi che incombono: le case; le solitudini degli anziani; la resa di giovani e giovanissimi alle dipendenze, all'inconcludenza, al disimpegno senza speranza". E' uno dei passaggi del primo Discorso alla città di Mario Delpini, arcivescovo di Milano. E' compito degli amministratori rispondere allo "smarrimento di chi non sa dove andare, non sa prendersi cura di sé; la fragilità dei legami familiari; la denatalità diffusa; la ricerca ossessiva del profitto che snatura le politiche urbanistiche; la rimozione e la censura della grave sofferenza psichica ed esistenziale; la vulnerabilità dei malati cronici, soprattutto nella stagione della progressione e/o nella fase degenerativa della malattia". Per l'arcivescovo, "la serenità della convivenza e la pratica del buon vicinato sono seriamente compromesse se la casa è un problema e l'occupazione delle case è praticata con arroganza, se la strada è insicura, se il vizio è pervasivo e la sua diffusione è tollerata con indifferenza, se la prepotenza di qualcuno prevarica sui diritti degli altri, se la proprietà non è rispettata, se le abitudini, gli orari degli uni sono motivo di grossolano disturbo per gli altri", aggiunge. "È dovere delle istituzioni essere un baluardo contro l'illegalità e la trasgressione delle regole del vivere insieme; è dovere di tutti contribuire a una cultura della legalità e del rispetto; è irrinunciabile da parte delle famiglie e delle agenzie educative formare a una mentalità che apprezza il bene comune, che è il bene di essere e vivere insieme. È necessaria un'alleanza tra tutti gli uomini e le donne di buona volontà per difendere questo bene comune ed è necessaria la prontezza e la fermezza dell'intervento delle autorità competenti per contrastare l'insinuarsi e l'affermarsi di quanto minaccia il convivere in pace", conclude.

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