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Mafia: difesa Dell'Utri, in nuova perizia intercettazione non c'è nome Berlusconi (2)

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(AdnKronos) - Secondo la Procura di Palermo, Graviano sembra voler attribuire a Berlusconi il ruolo di mandante delle stragi del 1992-1993. Ecco perché i verbali nel giugno scorso furono trasmessi, tramite la direzione nazionale antimafia, anche alle procure di Caltanissetta e Firenze, che si occupano delle indagini sulla stagione delle bombe mafiose. Immediata era arrivata la smentita del legale di Berlusconi, l'avvocato Nicolò Ghedini, "Il presidente Berlusconi non ha avuto alcun contatto, diretto o indiretto, con il signor Graviano", aveva detto. Ma la procura di Firenze ha ottenuto dal giudice delle indagini preliminari la riapertura del fascicolo, archiviato nel 2011, e ha delegato nuovi accertamenti alla Direzione investigativa antimafia. L'obiettivo è proprio quello di passare al setaccio le parole pronunciate in carcere dal boss Giuseppe Graviano, intercettato dai pubblici ministeri palermitani del processo 'Trattativa Stato-mafia' mentre parlava dell'ex presidente del Consiglio e dall'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri. La Procura di Palermo, dopo la richiesta dell'avvocato Giuseppe Di Peri, ha replicato attraverso il pm Vittorio Teresi: "Non ho trovato 'assolutamente inconfutabili' le conclusioni del consulente della difesa - dice - perché non si tratta di un orecchio bionico che ha sostituto un orecchio umano. Tanto è vero che si legge nella consulenza che la percezione umana è entrata anche qui". Quindi, "questa perizia non aggiunge nulla", per Teresi, alle precedenti perizie. Ecco perché l'accusa si oppone alla nuova consulenza e all'esame del consulente Alberto Giorgio.

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