Mafia: pm Di Matteo, Ciancimino colpevole di calunnia non merita attenuanti
Palermo, 11 gen. (AdnKronos) - "Massimo Ciancimino ha confessato di essere l'autore della calunnia (su Gianni De Gennaro ndr) ma non ne indica il mandante. Non è plausibile che in quel momento Ciancimino non abbia avuto consapevolezza della precisa identità di chi gli ha fornito quel documento manomesso. Per questa imputazione Ciancimino non merita le attenuanti generiche". Così, il pm Nino Di Matteo proseguendo la requisitoria al processo sulla trattativa Stato-mafia. Di Matteo si riferisce a un documento consegnato da Ciancimino, teste chiave ma anche imputato nel processo, agli inquirenti. In una circostanza ha mentito affermando che il padre, Vito Ciancimino, avrebbe sottolineato davanti a lui il nome di Gianni De Gennaro, ex capo della polizia, indicando presunte relazioni con Cosa nostra. Successivamente ha ammesso di avere mentito. Da qui l'accusa di calunnia. "Ciancimino ci disse che 'questa cerchiatura l'ha scritta davanti a me mio padre', poi qualche mese dopo ci portò altri documenti, tra cui un'annotazione del padre sul magistrato Di Gennaro, risultati della polizia scientifica, e in 2 giorni la procura ha arresta il suo teste principale. La calunnia c'è tutta", dice Di Matteo. E parla delle "piena confessione che Ciancimino ha reso in questo dibattimento". "Il primo aprile 2016 Ciancimino iniziò a cincischiare, a negare, a dire non ricordo, quanto invece nella udienza del 7 aprile partendo dalle clamorose dichiarazioni si tornò sull'argomento", dice Di Matteo.