Sicilia: Sgarbi, Mori? Inaccettabile caso di tortura giudiziaria
Palermo, 16 gen. (AdnKronos) - "Come se non bastasse il caso Contrada che è la vergogna della giustizia palermitana davanti all'Europa, il caso Mori è un altro, inaccettabile caso di tortura giudiziaria". Così l'assessore regionale di Beni culturali Vittorio Sgarbi alla vigilia della proiezione del docufilm di Ambrogio Crespi 'Generale Mori - Un'Italia a testa alta' che avverrà domani, alle 11, nella Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni, a Palermo. Un'iniziativa, voluta dall'assessore in collaborazione con il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè, e che ha sollevato numerose polemiche. Tra gli ospiti, oltre al generale Mori e al colonnello Giuseppe De Donno, anche l'avvocato Giuseppe Arnone che proprio in questi giorni ha dato alle stampe un pamphlet sul sistema di potere di certa magistratura siciliana, citando nomi ed episodi specifici, che domani racconterà di persona, a partire dal suo arresto e altre quattro richieste di misure cautelare. "So, per averlo sperimentato sulla mia pelle - spiega Arnone - cosa significa trovarsi di fronte a magistrati che invece di cercare la verità e perseguire fini di giustizia, tradendo ruolo e funzione, si trasformano in controparte politica, anche con azioni palesemente intimidatorie. Io porterò la mia testimonianza, con episodi anche inediti". Il docufilm su Mori è già stato proiettato lo scorso 4 dicembre nella biblioteca della Camera dei Deputati.