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Agueci: "Corruzione sempre più diffusa ma politica non fa abbastanza"

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Palermo, 4 mag. (AdnKronos) - "Io non parlerei di emergenza, la corruzione ormai è un fatto connaturato, un fenomeno in espansione, legato peraltro a una certa precarietà del sistema politico. L'unica novità è che oggi affiorano più cose di prima. Ma il fenomeno è diffusissimo". A parlare è Leonardo Agueci, fino a poco tempo fa Procuratore aggiunto di Palermo che per anni si è occupato di numerose inchieste sulla corruzione nella pubblica amministrazione. Gli arresti di ieri a Catania, che hanno coinvolto anche un ex deputato regionale, oltre a funzionari pubblici, non lo hanno sorpreso affatto. "E' una ulteriore dimostrazione che la corruzione è diffusa in ogni ambito", dice all'Adnkronos. "Soprattutto nella pubblica amministrazione". Per il magistrato "il 41 bis (carcere duro ndr) della corruzione sarebbe il blocco della prescrizione". "Ma - dice sconsolato - i politici lo hanno sempre impedito. Specie alcuni settori della politica. Bisogna avere gli occhi aperti", avverte. Per Leonardo Agueci “manca un adeguato sistema di controllo nella pubblica amministrazione che permetta di combattere la corruzione”. “Non esiste il partito degli onesti o dei disonesti. Sul piano del rispetto della legalità ho trovato un livello simile da parte di tutti gli schieramenti - dice - Al contempo, in tutte le formazioni politiche, c'è almeno un esponente che si sia distinto per condotte trasparenti e lotte per la legalità”. “Innanzitutto bisogna dire che i controlli interni alla pubblica amministrazione non hanno mai funzionato, almeno nella nostra esperienza presso al procura di Palermo – dice ancora Agueci, in pensione da pochi mesi – La legalità spesso viene bandita solo a fini propagandistici dai politici”. E conclude: “Se ci fosse il controllo reciproco, gli spazi di potere incontrollati sarebbero inferiori ma nella realtà non avviene”. L'ex Procuratore aggiunto Leonardo Agueci dopo la quiescenza è stato nominato componente dell'Oiv, l'Organismo indipendente di valutazione dell'Autorità del Mare di Sicilia occidentale (Adsp), quale esperto di trasparenza e prevenzione della corruzione, secondo le linee guida ministeriali. Insomma, una sentinella contro la corruzione. Proprio come faceva durante l'incarico da Procuratore aggiunto a Palermo.

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