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Messina: inquirenti, così i cybercriminali truffavano le persone con false Pec

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Palermo, 8 mag. (AdnKronos) - Una donna ignara che aveva affidato i suoi dati bancari ai cybercriminali che le hanno prelevato la somma di 49 mila euro con un falso bonifico, un'altra donna truffata con lo stesso metodo. Sono solo alcune delle vittime dei cybercriminali arrestati all'alba di oggi dai Carabinieri del Comando provinciale di Messina su disposizione del Tribunale dello Stretto. Numerosi i reati ricostruiti dagli investigatori che usavano sempre lo stesso modus operandi. Una donna della Provincia di Milano, ad esempio, contatta la falsa Pec artatamente creata dagli indagati per chiudere il proprio conto corrente. "Giuseppe Tricarico, utilizzando un'identità rubata ad un altra vittima la ricontatta telefonicamente, spacciandosi per il funzionario della banca incaricato di gestire la pratica di chiusura del conto e riesce a farsi indicare i codici per operare su quel conto - raccontano gli inquirenti - All'esito delle telefonate con la donna la convince che il suo conto è stato chiuso ma, in realtà, egli ha sostituito tutti i recapiti della donna con altri a lui riconducibili e poiché sul conto vi erano pochi euro, ha utilizzato la carta di credito abbinata a questo conto per compiere una serie di acquisti on line di varia merce fino al limite massimo di spesa di mille auro". Un'altra donna sempre di Milano veniva contatta telefonicamente da Giuseppe Tricarico il quale, spacciandosi per un funzionario della banca della donna, "la informava che per motivi di sicurezza andavano cambiati alcuni dati anagrafici nel suo sito di home banking e la invitava a riferirgli le credenziali di accesso e le chiedeva una OTP (one time password) indispensabile per le operazioni dispositive - raccontano i Carabinieri - La donna glieli forniva ma poco dopo riflettendo sulla conversazione appena avuto aveva l'accortezza di verificare la sua situazione bancaria scoprendo che era appena stato effettuato un bonifico di 49mila euro dal suo conto corrente verso un conto corrente intestato ad una terza persona, a sua volta raggirata". E ancora: Un uomo di Bergamo, la cui moglie è deceduta, viene contattato da Tricarico il quale, ancora una volta, utilizza l'identità rubata ad una vittima per spacciarsi per il funzionario della banca. Questi blandisce l'uomo facendogli intendere di potere risolvere in tempi rapidi il problema della successione alla moglie nel conto corrente e gli propone, per accelerare le procedure, di fornirgli i codici per operare via internet sul conto della defunta al fine di fargli incassare immediatamente le somme depositate mediante un giroconto sul conto corrente dell'uomo. L'anziano, per sua fortuna, gli fornisce dei codici sbagliati ed allora Tricarico gli suggerisce di recarsi in filiale per farsi consegnare dei nuovi codici per operare on line dal momento che quelli erano bloccati. L'uomo si reca presso la filiale ma qui interviene l'impiegata della banca, salvandolo dal truffatore, poiché contatta Tricarico, sempre sotto le sue false generalità, e gli chiede ragione della procedura anomala suggerita al cliente. Tricarico si giustifica goffamente e da quale momento non risponde più alle ulteriori chiamate che gli vengono indirizzate.

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