La testimone di giustizia Aiello si racconta per la prima volta
Palermo, 16 lug. (AdnKronos) - Per 27 anni ha vissuto lontano dalla sua terra, la Sicilia. E nelle occasioni pubbliche il volto era sempre coperto, per non farsi riconoscere. Lo scorso mese, Piera Aiello, testimone di giustizia, ha deciso di scoprire per la prima volta il suo viso. E mercoledì prossimo, 18 luglio, alla vigilia della commemorazione della strage di Via D'Amelio, per la prima volta, Piera Aiello, oggi deputata del M5S, racconterà la sua storia a viso scoperto. Lo farà ad Agrigento, nel corso del convegno 'Dalla mafia alle mafie, l'agenda della mafia che si rinnova. Conversazioni su un fenomeno senza volti e confini', organizzato dal Presidente dell'Anm di Agrigento, Giuseppe Maria Miceli e dalla segretaria dell'Anm agrigentina, Simona Faga. Ne discuteranno il Procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio e lo scrittore Attilio Bolzoni. Modera l'incontro la giornalista Elvira Terranova, caposervizio all'Adnkronos. Il marito di Piera Aiello, Nicolò Atria, figlio del boss Vito Atria, fu ucciso il 24 giugno 1991, davanti alla moglie. Piera Aiello decise subito di denunciare i due assassini del marito e iniziò così a collaborare con la polizia e la magistratura, unitamente alla cognata Rita Atria con il giudice Paolo Borsellino. La cognata, dopo la strage di via D'Amelio, decise di togliersi la vita, per la disperazione. Oggi, a distanza di quasi trent'anni, Piera Aiello racconterà la sua storia. E, per la prima volta, a viso scoperto. "Non ho scatti che mi ritraggono con i miei figli, le uniche immagini sono quelle della loro nascita. Nessun selfie, nulla. Ma adesso mi riapproprio della mia vita, del mio volto: è come rinascere", dice lei oggi. L'incontro si terrà mercoledì, 18 luglio, alle ore 18.30 presso 'Quattro Venti', via Nino Savarese, contrada Maddalusa, Agrigento.