Migranti: arcivescovo Palermo, no a chiusura porti, in Libia campi concentramento (2)
(AdnKronos) - Per Lorefice "le potenze occidentali mantengono in Africa una condizione di guerra perenne che rende più facile lo sfruttamento e consente un fiorente commercio di armi. Siamo noi i predoni dell'Africa. Siamo noi i ladri che, affamando e distruggendo la vita di milioni di poveri, li costringiamo a partire per non morire: bambini senza genitori, padri e madri senza figli. Un esodo epocale si abbatte sull'Europa, che ha deciso di non rilasciare più permessi per entrare regolarmente nel nostro continente. E allora questo esercito di poveri, che non può arrivare da noi in aereo, in nave, in treno - avverte l'arcivescovo -, prova ad arrivarci sui barconi dei trafficanti di uomini, dopo due anni di viaggio allucinante nel deserto e di detenzione in Libia. Quelli che vengono chiamati centri di smistamento, di detenzione, quei centri che i nostri governi sollecitano e finanziano per 'bloccare' il flusso migratorio, spesso richiamano i campi di concentramento. Non è questione di accoglienza, non si tratta di essere buoni, ma di essere giusti - conclude -. Non di fare opere buone, ma di rispettare e, se necessario, ripensare il diritto dei popoli".