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Calcio: giudice sospeso, magistrati 'scambio di favori dietro no a crac Palermo' (2)

AdnKronos
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(AdnKronos) - Secondo i magistrati nisseni, inoltre, Sidoti avrebbe invitato Santoro a effettuare nell'elaborato peritale simulazioni in ordine alla integrale svalutazione del credito di 40 milioni vantato dal club rosanero, ma solo bilanciando l'eventualità con quella della ipotetica promozione in serie A (peraltro non realizzatasi). Le criticità via via riscontrate dai consulenti tecnici sarebbero poi state puntualmente riferite da Sidoti a Francesco Paolo Di Trapani, legale della società calcistica per consentire al club di porre in essere accorgimenti strumentali a scongiurare la dichiarazione di fallimento. Sidoti, al termine della procedura, avrebbe predisposto un decreto di rigetto dell'istanza di fallimento, da considerarsi, scrivono i pm di Caltanissetta, "atto contrario ai doveri di ufficio, in quanto adottato in violazione dei doveri di imparzialità. "In base a quanto sin qui accertato - concludono i magistrati -, tale condotta appare essere stata 'remunerata' da Giammarva con una serie di utilità, tra le quali il conferimento di un incarico nell'organismo di vigilanza della U.S. Città di Palermo Spa in favore di un avvocato palermitano, legata al giudice". Sidoti risulta indagato anche per abuso d'ufficio per aver conferito, nel corso del 2018, un incarico di curatore fallimentare proprio a quest'avvocato a cui era legato, omettendo di "astenersi - scrivono i magistrati - per gravi ragioni di convenienza". Il gip nel disporre la misura cautelare della sospensione dalle funzioni per un anno ha sottolineato la "gravità delle condotte", la loro reiterazione nel tempo e la "particolare pervicacia e spregiudicatezza dimostrativa del loro inserimento in un contesto di scambi di favori".

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