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Palermo: Liberate tre tartarughe in mare

AdnKronos
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Palermo, 7 dic. (AdnKronos) - Le hanno chiamate Biagio, Giorgia e Martina. Sono le tre tartarughe che questa mattina hanno potuto riabbracciare il mare, dopo essere state curate e riabilitate presso il Centro di referenza nazionale sul benessere, monitoraggio e diagnostica delle malattie delle tartarughe marine dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. Le Caretta caretta sono state liberate nello specchio d'acqua antistante la Baia del Corallo grazie all'aiuto dei volontari dell'Asd You Dive Club Capo Gallo di Francesco Rinaldi. La prima tartaruga a riabbracciare il mare è stata Biagio, un esemplare maschio di 14 kg, recuperato dalla capitaneria di porto di Palermo con una ferita sul collo provocata da un oggetto contundente e plastica nello stomaco. La Caretta caretta Biagio, chiamata così in onore di Biagio Conte, è stata liberata da Filippo Bonura, che ha accompagnato il fratello missionario a piedi nel cammino della Speranza, da Lourdes a Santiago. “Questa iniziativa, -spiega Filippo- regala fiducia nel futuro come il missionario che ogni giorno nel suo cammino dona gioia e speranza". Filippo, poco prima della liberazione ha fatto una breve testimonianza ai presenti, ha raccontato che ogni giorno con Fratel Biagio percorrevano a piedi e senza soldi circa 25 km, pregando e incontrando persone. La sera chiedevano qualcosa da mangiare e un ricovero protetto per la notte, alcune volte non erano accolti, come a Santiago e dormivano in strada all'addiaccio. Questo pellegrinaggio che è iniziato dall'Italia, è continuato per la Francia e la Spagna; ora la direzione è verso il Portogallo e poi il Marocco. Ha tanti motivi, tra cui quello di aprire all' accoglienza, di attenzionare i giovani, i poveri, di incontrare i popoli. Anche Giorgia e Martina, questa mattina, sono tornate nel loro habitat naturale. La prima, la più piccola di soli 6 kg, è stata trovata con una lesione nell'arto destro e con un amo in esofago per cui è stata sottoposta ad esofagotomia. Martina, esemplare di 23 kg, è stata recuperata con un amo in esofago e con della lenza nell'intestino per cui i biologi-veterinari dell'Izs Sicilia sono intervenuti con un'enterotomia.

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