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Palermo: Davide Enia, il 2018 è stato l'anno della cultura ma ora serve continuità

AdnKronos
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Palermo, 29 dic. (AdnKronos) - "Il 2018 è stato per Palermo l'anno di Manifesta, della Capitale della cultura. Finalmente, dopo un periodo abbastanza oscuro, la città sembra essersi data una prospettiva. Quindi, in qualche modo, sta cercando di darsi un ruolo per quelli che saranno i tempi a venire. Il mio giudizio lo do in ambito della prospettiva. Quindi, do alla città un bel sette". Per Davide Enia, drammaturgo, attore e romanziere palermitano, nell'anno che sta per finire Palermo ha fatto un salto di qualità. Soprattutto nell'ambito della cultura. "Il problema - dice in una intervista all'Adnkronos - è quello che accadrà tra qualche anno- Ora la politica ritorna con prepotenza sulle nomine dei teatri e delle cariche artistiche. Non si capisce cosa sarà dopo Manifesta, se si avrà continuità. Spero proprio di sì". Ma aggiunge: "I tempi sono sicuramente foschi, per questo bisogna avere un porto che sia un faro...". "Quest'anno ho passato diverso tempo a Palermo, perché ho fatto le prove del mio spettacolo - prosegue Enia, reduce del grande successo de 'L'Abisso' - In qualche modo cerco di fare una valutazione a partire da quello che c'è di positivo: l'aspetto più positivo che possiamo rilevare è il fatto che il passaggio di Manifesta e di Palermo Capitale della cultura è stato cruciale. Nel mondo dell'arte e contemporanea del teatro si è parlato unicamente di Palermo per diversi mesi. C'è un continuo numero di turisti che cresce e la città ha dimostrato di essere uno dei pochi luoghi al mondo capace di costruire un immaginario.

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