Mafia: sequestrati beni per oltre un mln di euro a boss dell'Ennese
Palermo, 3 apr. (AdnKronos) - Beni per oltre un milione di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza a Giuseppe Pecorino, condannato nel 2013 per associazione per delinquere di stampo mafioso dalla Corte di Appello di Caltanissetta. I militari del nucleo di Polizia economico finanziaria hanno eseguito, su delega della locale Direzione distrettuale antimafia il provvedimento di sequestro preventivo - anche nella forma per equivalente - di beni e disponibilità finanziarie. Le indagini avrebbero fatto emergere "alcuni anomali negozi giuridici" che precedevano la compravendita tra Pecorino e una importante società trevigiana operativa nel settore estrattivo per la cessione di alcuni terreni in località Santa Nicolella, ad Agira (Enna). La società, completamente estranea agli illeciti, con l'acquisizione dei terreni, avrebbe proceduto alla riapertura delle attività di estrazione di minerali. Per eludere i controlli patrimoniali e vanificare le misure cautelari che avrebbero potuto riguardare i suoi beni, Pecorino aveva donato preventivamente al figlio (indagato in concorso con il padre per intestazione fittizia di beni), subito dopo la condanna, i terreni che poi avrebbero dovuto essere oggetto di compravendita con la società veneta. Gli stessi beni erano poi rientrati in suo possesso solo qualche giorno prima della stipula del contratto con l'azienda. "Tra l'altro, lo stesso Pecorino - spiegano gli investigatori delle Fiamme gialle - aveva fittiziamente venduto al figlio altri immobili, per un importo di 450.000 euro, senza però incassare gli assegni con cui era stata concretizzata l'operazione". Operazioni che secondo la Guardia di finanza puntavano a evitare i sequestri patrimoniali che, a seguito della sua condanna per mafia, apparivano inevitabili. E per non attirare l'attenzione delle forze di polizia l'uomo aveva omesso di comunicare alla Guardia di finanza le variazioni del suo patrimonio dopo le cessioni e riacquisizioni di beni.