Mafia: Contrada, 'Tinebra mi chiese di dare contributo a indagini Borsellino' (2)
(AdnKronos) - "Il Procuratore Tinebra, che si era insediato da poco tempo a Caltanissetta, quando lo incontrai, mi prospettò le sue difficoltà. Perché lui non aveva mai svolto servizio giudiziario a Palermo e il personale di Caltanissetta non era in grado di svolgere attività investigativa su una strage del genere, che presuppone una conoscenza che non si acquisisce in 15 giorni", ha detto ancora Bruno Contrada, parlando dell'incontro con l'allora Procuratore di Caltanissetta Gianni Tinebra, oggi deceduto. "Tinebra si è rivolto al capo della polizia di allora che gli disse che a Palermo ero l'unico ad avere una ampia conoscenza nella lotta alla mafia", dice. "Ho avuto la disgrazia di essere l'unico alto funzionario del Sisde che avesse una competenza per attività professionale di criminalità organizzata- dice ancora Contrada - Ogni cosa che succedeva in Sicilia, il direttore chiamava me perché voleva essere informato e avere un quadro generale. Ad esempio quando si doveva riunire il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica e io gli preparavo degli appunti". Ma spiega: "Non è che mi volessi intromettere, anche perché io passando al Sisde non volevo più saperne di mafia, dopo 23 anni. Così colsi l'occasione e andai ai servizi sia per non avere più niente a che fare con la indagini sull mafia sia per guadagnare di più".