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Migranti: Patronaggio, 'Mai provate collusioni tra ong e trafficanti'/Adnkronos (2)

AdnKronos
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(AdnKronos) - "Anche perché- spiega Luigi Patronaggio - il principio di respingimento di gruppi di immigrati in Libia è vietato dal diritto internazionale". Tiene poi a precisare che il "pericolo maggiore" per la sicurezza dell'Italia non sono "i gommoni che arrivano dalla Libia" ma "gli sbarchi fantasma", cioè tutte quelle piccole imbarcazioni che riescono ad arrivare sulla terraferma sfuggendo ai controlli. Una pericolosità data "sia dalla composizione etnica" di coloro che arrivano in Italia sia perché a bordo spesso chi sono "soggetti che hanno problemi giudiziari e che, astrattamente, potrebbero essere collegati" a gruppi terroristici o all'Isis. "Chi va sui gommoni fantasma, che generalmente arrivano dalla Tunisia - dice ancora Patronaggio - è evidente che vuole sottrarsi ai controlli, anche perché va tenuto conto che tra la Sicilia e Tunisi c'è un traghetto due volte a settimana". Poi snocciolo dati e numeri: "Nella provincia di Agrigento nel 2017 abbiamo avuto 231 sbarchi con l'arrivo di 11.159 immigrati, nel 2018 il dato è calato con 218 sbarchi e 3.900 immigrati, nel primo semestre del 2019 abbiamo soltanto 49 sbarchi e 1.084 immigrati". E di questi sbarchi "quelli riferiti ai salvataggi delle ong sono una porzione assolutamente minore e per quanto riguarda quest'anno sono statisticamente insignificanti". Non risparmia qualche critica alla eco mediatica sulla Sea watch, perché, come spiega il magistrato, "mentre si agitava il caso della Sea Watch 3, negli stessi giorni in silenzio sono arrivati oltre 200 migranti con vari mezzi, salvataggi di Guardia di finanza e Guardia costiera o barchini". Sul decreto sicurezza ribadisce ancora che "le finalità del dl sicurezza bis sono assolutamente condivisibili per quanto riguarda il contrasto al traffico di esseri umani", ma non vi erano "le condizioni di straordinaria necessità e urgenza" che giustificano la decretazione di urgenza. Altre "criticità" vengono elencate sulla "introduzione dell'illecito amministrativo introdotto dall'articolo 2 del decreto: la norma pone problemi di raccordo con il diritto internazionale e con la normativa interna". "Parliamoci chiaro, prima della introduzione della norma - ha detto - l'attivita delle di salvataggio delle ong e il recupero di immigrati erano del tutto lecite e in perfetta linea con il diritto del mare e con le convenzioni internazionali sottoscritte dall'Italia". "Il dl sicurezza o altro che fronteggia i trafficanti - ha proseguito - e' un atto importante per la sicurezza. Viceversa, se si fanno degli atti aventi forza di legge per contrastare soltanto una porzione del fenomeno dell'immigrazione clandestina e soprattutto con quella parte che si identifica con chi salva vite umane, ci sono profili di criticità con il diritto internazionale e diritto interno". "E' evidente - ha aggiunto - che il legislatore puo' fare quello che crede ma ciò non può prescindere da trattati internazionali e da quanto stabilito dalla Costituzione ed è compito della magistratura fare il controllo di legittimità". Un'audizione durata meno di un quarto d'ora in tutto nel corso della quale ha risposto anche alle domande di alcuni deputati. In attesa di conoscere la decisione del gip di Agrgento sulla richiesta di convalida dell'arresto di Carola Rackete. E in serata l'altra audizione, questa volta davanti alla Commissione nazionale antimafia.

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