Oltre 50 molecole in pipeline Amgen, 20 in oncologia
Monaco, 2 lug. (AdnKronos Salute) - Se prima puntavamo ad "aggiustare ciò che si era rotto, ora vogliamo passare a predire e prevenire gli eventi", proteggendo la salute. A riassumere il cuore della ricerca 'targata' Amgen è Isma Benattia, vice president Europe Medical Amgen, nel corso di un incontro all'Amgen Research Munich. "Per farlo investiamo in ricerca una buona parte del nostro fatturato", spiega. Su oltre 23,7 miliardi di dollari nel 2018, l'azienda biotech nata in California nel 1980 ha investito 3,6 mld in R&S. "Abbiamo oltre 50 molecole in fase di sviluppo, di cui oltre 20 in oncologia - precisa Benattia - ma numerosi sono anche i progetti nel cardiovascolare, nelle neuroscienze, nell'area dell'infiammazione e nella salute delle ossa". Quanto all'oncologia, "la piattaforma immuno-oncologica Bite* vede numerosi prodotti in sviluppo; siamo impegnati anche negli studi sulle Car-T. Ma sono in fase di sviluppo anche altre terapie potenzialmente 'first in class', come il primo inibitore della proteina mutata Krasg12C, responsabile di un'elevata percentuale di tumori polmonari e al colon-retto. Identificata come oncogene da almeno trent'anni, questa specifica mutazione era rimasta fino ad ora 'undruggable', ovvero non trattabile con i farmaci. Ecco, per noi è una specie di Sacro Graal aver individuato una molecola sperimentale che si è dimostrata capace di bloccare la proteina mutata Kras", assicura Benattia. Gli studi clinici in corso stanno valutando questo inibitore in tumori con questo tipo di mutazione: dal carcinoma polmonare non a piccole cellule ai tumori di colon-retto e pancreas. Sulla base dei risultati ottenuti in fase I nei tumori solidi, l'azienda scommette sull'alto potenziale di questo farmaco sperimentale, sia in monoterapia che in combinazione.