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Mafia: depistaggio Borsellino, Scarantino 'Dovevo parlare subito dopo il mio arresto'

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AdnKronos
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Palermo, 29 ott. (Adnkronos) - "Non sono pentito di quello che ho fatto, anzi dovevo parlare subito dopo il io arresto". E' quanto dice il 4 maggio del 1995 l'ex pentito Vincenzo Scarantino parlando con la cognata al telefono. I due non sanno di essere intercettati. La conversazione è finita nel brogliaccio depositato dalla Procura di Messina ai colleghi nisseni nell'ambito dell'inchiesta sul depistaggio sulle strage di via D'Amelio. Poco prima la moglie di Scarantino, Rosalia parla con la sorella e quest'ultima gli dice: "Se Enzo (Scarantino ndr) torna indietro con la sua scelta è meglio per tutti". E Rosalia le dice che quando sente parlare al telefono del marito "pensa sempre a brutte cose". Ma quando passa la cornetta al marito, Scarantino dice alla cognata di non essere affatto pentito della sua scelta. Si dice "preoccupato" per la suocera perché la madre "non la tocca nessuno".

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