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Mafia: depistaggio Borsellino, Dia, 'ecco a chi telefonava ex pentito Scarantino'

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AdnKronos
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Caltanissetta, 8 nov. (Adnkronos) - (di Elvira Terranova) - Erano "verosimilmente" i magistrati Annamaria Palma e Carmelo Petralia i destinatari delle telefonate fatte dall'ex pentito Vincenzo Scarantino, nel periodo compreso tra il 7 febbraio a 27 giugno 1995, mentre si trovava a San Bartolomeo al Mare, in Liguria, dopo avere iniziato a collaborare con i magistrati sulla strage di via D'Amelio. Dichiarazioni, poi smentite, che hanno fatto condannare ingiustamente sette imputati. E' quanto emerge dalla relazione sui brogliacci analizzati dalla Direzione investigativa antimafia delle 19 bobine, di cui è in possesso l'Adnkronos. Il documento è stato depositato dalla Procura di Caltanissetta al processo sul depistaggio sulla strage di via D'Amelio. Lo scorso 19 giugno sono stati effettuati, al Racis dei Carabinieri di Roma, degli accertamenti tecnici non ripetibili nell'ambito dell'inchiesta di Messina sul depistaggio sulla strage di Via D'Amelio. Le microcassette contenevano registrazioni prodotte con strumentazione della Radio Trevisan, denominata RT2000 trasmessi alla Procura di Messina "in originale dalla Procura di Caltanissetta". Palma e Petralia sono indagati dalla Procura di Messina per calunnia aggravata in concorso. Sono tre, invece, i poliziotti sotto processo a Caltanissetta, sempre per calunnia in concorso. Si tratta di Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei. ​ Nelle quindici pagine della Dia inviate alla Procura di Caltanissetta c'è un'analisi accurata dei brogliacci depositati. Si tratta di annotazioni, sintesi di conversazioni dei familiari di Scarantino e dello stesso ex pentito. Alcune conversazioni, come emerge dalle bobine, non furono registrate. Perché? Ora la Dia scrive che quelle telefonate non registrate sarebbero state tra Scarantino e i magistrati che indagavano sullla strage di via D'Amelio.

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