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Mafia: depistaggio Borsellino, legali parti civili contro pm Palma 'Intervenga Ordine avvocati' (2)

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AdnKronos
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(Adnkronos) - Anche Rosalba Di Gregorio, legale di tre imputati poi risultati innocenti, Gaetano Muarana, Giuseppe La Mattina e Cosimo Vernengo, ha stigmatizzato le esternazioni di Annamaria Palma: "No, non ho gradito, certo, l'allusione della teste- indagata, agli avvocati 'che ora fanno le parti civili e prima assistevano gli imputati' - dice il legale - che sono sempre le stesse persone imputate e condannate allora e oggi parti offese del reato di calunnia, ma non ho ritenuto di dovervi dare peso. Perché non ne ha. Neppure gli attacchi, neanche tanto velati, a Fiammetta Borsellino sono sfuggiti, ma non bisognava dare ad essi importanza. Perché non ne ha". "Non mi sono neppure piaciuti per nulla gli attacchi e i riferimenti negativi continui all'avvocato Paolo Petronio e non solo perché non c'è più, non solo perché in vita ha sofferto per le accuse calunniose (sempre e anche stavolta ripetute), ma anche perché, dopo la revisione dei processi, si potrebbe pure aver il buon garbo di non mostrarsi attaccati e affezionati ai vecchi argomenti demoliti nel crollo dei processi , delle indagini, dei falsi pentiti". E conclude: "Ma non ho reagito. Ho pensato che sarebbe ora, sarebbe tempo, sarebbe giusto che di ciò si occupi, duramente, il nostro Consiglio dell'Ordine!". Che ha già annunciato che se ne occuperà la prossima settimana. "Io auspico che stavolta il Consiglio si occupi anche di questo cattivo sentire comune per il quale l'avvocato si identifica con l'imputato da cui vengono fuori gli avvocati del diavolo...". E aggiunge: "Io capisco tutto, pure il nervosismo di chi si trova a fare il teste, dopo essere stata nei processi “revisionati” nel ruolo di accusa. Ma il punto è un altro: anche se lei alla revisione non crede (ha detto “ vedremo”! ) e crede ancora che quelli oggi assolti siano 'colpevoli', non deve permettersi di criminalizzare la nostra professione. Nessuno deve farlo, lei meno che mai: non in quanto oggi indagata (indagato non è presunto colpevole) ma in quanto Avvocato generale o comunque Magistrato. Io non mi aspetto le scuse da chi, per qualunque motivo ha fatto processi errati. Mi aspetto però rispetto: non lo abbiamo avuto allora e non lo abbiamo avuto ieri, né nei contenuti delle affermazioni né nei toni in tutta l'udienza! Il fatto tutto, quindi, va alla attenzione dell'Ordine : non scendo a dialoghi con chi mi offende e mi sono imposta la calma per tutto il tempo e specialmente nel corso della mia ora di esame". E anche il figlio del defunto avvocato Petronio, Salvatore Petronio, anche lui legale nel processo, ha voluto replicare al magistrato: "Come al solito, quando si parla di Vincenzo Scarantino, si getta fango sulla difesa e pure su galantuomini, e non perché si parla di mio padre - dice il legale all'Adnkronos - Mi riservo di leggere i verbali per ogni eventuale azione penale, l'ennesima nei confronti di Annamaria Palma". Che esterna "dubbi" anche sulla frase del magistrato in cui dice di "non avere mai conosciuto né incontrato Bruno Contrada". Anche Petronio si rivolge all'Ordine degli avvocati per "chiedere un intervento a tutela" dell'avvocatura.

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