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Foibe: Firenze, il Giorno del Ricordo celebrato a Palazzo Vecchio (2)

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"L'orrore è dietro l'angolo e conoscere è il primo antidoto, la prima barriera - ha aggiunto l'assessora Giachi rivolgendosi agli studenti - l'unica ideologia alla quale dobbiamo aderire è quella che rifiuta ogni giustificazione alla scelta di uccidere altri esseri umani". "Il Giorno del Ricordo è stato istituito con una legge nazionale solo nel 2004 - ha sottolineato il vicepresidente Cellai - e fino ad allora era molto difficile trovare qualche pagina di storia, o qualche docente, per affrontare questa vicenda. Quanto ai libri di storia, tuttavia, la situazione non è migliorata e non abbiamo fatto passi in avanti. È una gravissima pecca: non si può pensare di rafforzare e approfondire la memoria limitandosi ad organizzare convegni e iniziative per il 10 febbraio. La politica deve sensibilizzare più di quanto ha fatto fino ad ora a cominciare, appunto, dai libri di storia". "Mi auguro che un'iniziativa come questa di stamani - ha aggiunto il vicepresidente Cellai - accenda una scintilla per appassionare i più giovani alla storia e alle vicende della nostra nazione. Con l'auspicio di non avere mai di aver paura di fare uno studio costante e continuo: su questa vicenda, in Italia, per molti anni chi voleva parlare o fare ricerca è stato attaccato e definito revisionista. La storia di questa vicenda è difficile e complessa ma anche semplice visto che riguarda la morte di migliaia di persone uccise perché italiane e di molte altre che per lo stesso motivo sono dovute fuggire da case. Una dramma proseguito anche dopo l'esodo perché solo alcune città, e tra queste Firenze, accolsero i profughi giuliano-dalmati". Dopo i saluti istituzionali sono intervenuti Simone Neri Serneri, direttore dell'Istituto Storico della Resistenza e docente storia contemporanea all'Università di Siena, Antonio Ballarin presidente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e l'esule e testimone Riccardo Simoni. È stato anche proiettato del video 'Volti di un esodo' prodotto dal museo storico in Trento e di filmati storici offerti dal Miur-direzione generale dipartimento per l'istruzione.

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