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Cosenza: sangue infetto, contestati omicidio colposo e lesioni gravi a medici

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Cosenza, 14 feb. (Adnkronos) - Gli accertamenti tecnici condotti presso l'Istituto superiore della sanità per nell'ambito della morte di Cesare Ruffolo, per il quale sono state chiuse le indagini a carico di dieci persone, hanno accertato che all'interno di flaconi integri del presidio medico - chirurgico (sapone disinfettante) Germocid fosse presente il batterio serratia marcescens. Un ulteriore profilo di responsabilità contestato dalla Procura di Cosenza riguarda sia il decesso di Cesare Ruffolo che le lesioni riportate dal paziente Francesco Salvo in conseguenza della somministrazione delle sacche di sangue infetto nel corso delle emotrasfusioni cui venivano sottoposti. In particolare, si contesta il reato di morte in conseguenza di altro reato doloso al direttore medico di presidio unico dell'Annunziata di Cosenza, Osvaldo Perfetti e al direttore dell'Unità operativa di Immunoematologia Marcello Bossio, che avrebbero consentito nel corso delle trasfusioni l'utilizzo delle sacche ematiche contaminate dal batterio serratia marcescens, cagionavano la morte del Ruffolo. (segue)

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