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Roma: Bertone (Cisl), sbagliato cancellare esenzione retta asili

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Roma, 20 feb. - (Adnkronos) - "Una città a misura di bambino e i bambini saranno il riferimento per ogni scelta amministrativa. Investiremo in asili nido, scuole, parchi, decoro urbano, ambiente e servizi. Ci occuperemo del lavoro dei genitori, con particolare attenzione alle donne. Queste quattro righe sono le parole con cui il sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino, in campagna elettorale, ha acceso le speranze di tante famiglie romane, promettendo finalmente un'attenzione per loro e per le difficoltà di tante donne a conciliare i tempi di lavoro con quelli della famiglia. E ancora queste parole sono lì, a imperitura memoria, sul suo sito personale www.ignaziomarino.it, a ricordarci che, proprio sull'attenzione alle esigenze delle famiglie, il sindaco Marino ha costruito una campagna elettorale e un manifesto programmatico".Lo precisa in una nota Mario Bertone, segretario generale della Cisl di Roma e Lazio. "Siamo quindi doppiamente sconcertati - prosegue la nota - dalla delibera 4 del 2014 che intenderebbe abolire l'esenzione del pagamento della rata degli asili nido per il terzo figlio, che va a colpire con precisione chirurgica proprio quelle famiglie numerose le quali, oltre a subire infinite liste di attesa per accedere ad un servizio di assistenza ai bimbi che in un paese civile dovrebbe essere assicurato senza se e senza ma, ora si ritrovano anche a dover pagare gli errori e le disattenzioni di una politica che non sa più discernere le buone iniziative dagli sprechi odiosi e clientelari". "Se questa delibera - conclude la nota di Bertone - non sarà cancellata, azione che chiediamo con forza, saremo costretti a pensare che tutto quello che il sindaco Marino ha promesso erano parole al vento, oppure che quella città che Lui pensava a misura di bambino, forse un giorno lo diventerà ma sarà a misura di un bambino ricco e benestante, con una famiglia alle spalle che può garantirgli asili e tate privati. Invitiamo la Giunta a riflettere molto prima di fare scelte così diametralmente lontane da quanto promesso: risvegliarsi bruscamente da un sogno è peggio che non aver mai sognato".

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