(Adnkronos) - Gli approfondimenti svolti hanno permesso di accertare che i prezzi di cessione ed i canoni di locazione erano notevolmente superiori a quelli previsti dalla normativa di settore, in quanto non decurtati dell'importo dei contributi regionali per milioni di euro erogati per le specifiche finalita' assistenziali. Di conseguenza gli inquilini (fasce di categorie di popolazione protette come, ad esempio, persone con piu' di 65 anni, giovani coppie e famiglie a basso reddito) sostenevano sistematicamente canoni di affitto a valori in linea con quelli di mercato, sterilizzando in tal modo le finalita' previste dai contributi pubblici. La differenza fra gli importi dei canoni di locazione corrisposti e quelli correttamente rideterminati, pari a 1.434.272 euro, sommata al contributo regionale percepito, pari a 7.604.517 euro, per totale di oltre 9 milioni di euro, rappresenta il quantum dell'indebita percezione ad opera del Consorzio e della Cooperativa, in danno al Comune di Roma, alla Regione Lazio ed ai singoli conduttori. Gli indagati devono anche rispondere dell'accusa di concorso in corruzione per aver dato danaro o altra utilita': a funzionari del Comune di Roma Capitale, ancora da identificare, preposti all'istruttoria ed alla verifica delle pratiche di concessione, per procedere al calcolo dei prezzi massimi di cessione degli alloggi senza procedere alla decurtazione del contributo regionale percepito dalle cooperative edilizie; a funzionari della Regione Lazio, ancora da identificare, preposti al controllo e verifica dei Quadri Tecnici Economici presentati dalle cooperative, nonche' alla concessione del relativo contributo, al fine di non procedere all'effettuazione dei controlli e delle verifiche di competenza.