Forconi: "Non ci sarà una marcia su Roma" Duro Alfano: "No alle città messe a fuoco"

domenica 15 dicembre 2013
Forconi: "Non ci sarà una marcia su Roma" Duro Alfano: "No alle città messe a fuoco"
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Torino, 10 dic. (Adnkronos/Ign) - "Non è il momento della 'marcia su Roma'. Continuano i 5 giorni di protesta che avevamo programmato a partire da domenica. Da qui alle mezzanotte di venerdì vedremo di trarre le conclusioni". Lo dice all'Adnkronos Mariano Ferro, leader del Movimento dei Forconi. "Siamo qui -rimarca Ferro- qualcuno dovrà pur chiederci perché siamo scesi in strada. Non è solo una vertenza con i ministri dei Trasporti e dell'Agricoltura ma con tutto il governo". "Letta ci mandi un segnale -conclude- ma l'importante è capire cosa vuole fare questo governo per l'economia. Un esecutivo che non ha risposte cosa può fare...?". Al termine del vertice sulla sicurezza al Viminale, il ministro dell'Interno Angelino Alfano è stato chiaro: "La linea è sempre quella del rispetto delle legge e della democrazia. Noi siamo per dare tutto il supporto perché chi ha diritto a protestare lo faccia pacificamente, nel rispetto delle leggi e delle libertà degli altri. Ma non consentiremo che le nostre città vengano messe a fuoco". Il vicepremier riferirà alle Aule: "Il Parlamento è la casa degli italiani ed è bene che si sappia nel dettaglio cosa è successo". Da nord a sud sono state messe in atto le proteste del movimento. Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, avverte: "Basta con i giochini del sottosegretario Girlanda e del ministro Lupi impegnati a negare l'esistenza del fermo e le ragioni della protesta, pur in presenza di ordinanze prefettizie che ricordano periodi bui della storia italiana; se insistono, senza preavviso, porteremo sui camion la nostra protesta a Roma". Sul fronte della cronaca, uno straniero è stato fermato dalla polizia davanti alla stazione di Torino Porta Nuova dopo che, mentre stava passando in corteo un gruppo di manifestanti legati al movimento dei Forconi, era stata fatta esplodere una bomba carta. La posizione dell'uomo è al momento al vaglio. Altri otto manifestanti sono stati denunciati e 23 identificati dalla polizia durante i vari blocchi e presidi. In particolare la Digos ha denunciato 4 persone che hanno partecipato ai presidi nel centro cittadino per interruzione di pubblico servizio, mentre altri quattro manifestanti, che impedivano ai clienti di entrare nel Mc Donald's di piazza Castello, sono state denunciate per violenza privata. Identificate 12 persone in piazza Statuto, dove ci sono stati diversi rallentamenti al traffico. Altri 11 dimostranti, che all'uscita dell'Interporto di Orbassano impedivano l'accesso alla struttura alle autovetture, sono stati identificati e allontanati e saranno segnalati all'autorità giudiziari per il blocco stradale. Il prefetto di Torino, Paola Basilone, ha annunciato rinforzi di forze dell'ordine per fronteggiare i forti disagi, non solo nel capoluogo piemontese, ma anche in alcuni centri della provincia, come Nichelino e Pinerolo. Al termine della riunione del Comitato dell'ordine e la sicurezza pubblica il prefetto ha osservato: "Abbiamo chiesto rinforzi per monitorare e migliorare la situazione di prevenzione e contrasto dei disagi derivanti dalle proteste". A questo proposito il questore di Torino, Antonino Cufalo ha precisato che le forze saranno "congrue per fronteggiare l'attuale situazione". Sulle manifestazioni e i disordini la procura di Torino ha anche aperto un fascicolo modello k, senza indagati e senza formalizzazione di ipotesi di reato. Lo ha confermato il procuratore capo, Giancarlo Caselli a margine del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Dopo gli scontri di lunedì, il sindaco di Torino Piero Fassino ha usato parole dure contro il movimento: "Sono degli irresponsabili. Le ragioni di disagio alla base della protesta sono comprensibili ma sconvolgere la vita dei cittadini è inaccettabile". Manifestazioni anche in Liguria, a Imperia e Savona, mentre a Genova i dimostranti si sono concentrati in poche decine in piazza De Ferrari. A Imperia la stazione ferroviaria di Oneglia, è stata occupata più volte e poi liberata. A Savona alcuni giovani hanno bloccato la stazione ferroviaria per una decina di minuti, intorno alle 12, poi sono stati allontanati dalla polizia ferroviaria. Gruppi di dimostranti si spostano da un punto all'altro nelle zone centrali della città, provocando una forte congestione del traffico. "Rigore e fermezza" nei confronti di chi paralizza la città è la richiesta alle istituzioni di Federico Berruti, sindaco di Savona. Presidi e manifestazioni in Puglia, traffico in tilt durante la giornata anche a Palermo per la protesta dei Forconi. Franco Crupi, esponente siciliano del movimento, sottolinea come "il popolo siciliano debba mostrare gli attributi di non essere ancora sottomesso al padrino della politica o al padrino mafioso. Il cittadino siciliano deve vivere con la propria dignità". La mobilitazione c'è stata anche in Veneto con decine e decine di manifestanti sulle strade che hanno rallentano il traffico. In Friuli Venezia Giulia la manifestazione più imponente si è svolta a Monfalcone, in provincia di Gorizia, con un corteo di un migliaio di persone partito molto presto dai cancelli dei cantieri della Fincantieri. I dimostranti, in parte lavoratori dell'indotto della Fincantieri, hanno attraversato la città. Sono andate avanti le polemiche per il gesto dei poliziotti che si sono tolti i caschi. Forza Italia e Lega Nord chiedono che il ministro dell'Interno riferisca alla Camera. Elio Vito (Fi) ha sollevato la vicenda "dei poliziotti che ieri si sono tolti il casco" a Torino, il collega 'azzurro' Francesco Paolo Sisto gli fa eco dicendo che "il ministro deve darci una spiegazione", per comprendere "se si tratta di un'insubordizione a un ordine" da parte dei poliziotti. Per questo, chiede Sisto, "Alfano venga a riferire su questo gesto". Anche la Lega Nord chiede che il responsabile dell'Interno "relazioni in Aula in tempi certi", sottolinea Stefano Allasia. Ma nell'emiciclo arrivano anche le parole di Beppe Grillo nella lettera indirizzata alle forze dell'ordine. A leggerle Emanuele Fiano, del Pd, che le giudica "parole gravi, gravissime", che vanno "stigmatizzate. Siamo molto preoccupati". Anche per Franco Bordo, di Sel, l'obiettivo di Grillo è "schierare le Forze dell'Ordine contro le istituzioni, una cosa gravissima. A casa mia questo è un invito al golpe, al colpo di Stato" che va "respinto con forza". Per il centrista Angelo Cera il problema reale è il "disagio dei poliziotti: vogliamo occuparcene una volta per tutte? - chiede - Probabilmente ieri hanno agito anche per paura, accerchiati com'erano da delinquenti". Un avvertimento ai manifestanti arriva da Roberto Alesse, presidente dell'Autorità di garazie sugli scioperi dei servizi pubblici essenziali: "Il fermo dell'autrotrasporto merci deve avvenire nella disciplina del settore. Non si possono bloccare le strade. Le responsabilità saranno individuate e non faremo sconti a nessuno".